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Traffico illecito di rifiuti, Salvini annuncia: “Sequestro di 190 milioni a Malagrotta. La pacchia è finita!”

Il ministro dell’Interno e viceministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia su Twitter: “I carabinieri stanno sequestrando beni per 190 milioni di euro a persone coinvolte nella gestione della discarica di Malagrotta, indagate per ‘traffico illecito di rifiuti. Grazie, la pacchia è finita”.
A cura di Enrico Tata
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Matteo Salvini
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"I carabinieri stanno sequestrando beni per 190 milioni di euro a persone coinvolte nella gestione della discarica di Malagrotta, indagate per ‘traffico illecito di rifiuti. Grazie, la pacchia è finita", annuncia sul suo profilo Twitter Matteo Salvini. Prima dell'annuncio dei militari, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Interni ha voluto anticipare l'operazione. Le indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Michele Prestipino, sono state condotte dai carabinieri del Noe, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.

La discarica di Malagrotta era la più grande discarica di Roma e una delle più grandi d'Europa. Per volontà dell'allora sindaco della Capitale, Ignazio Marino, è stata dichiarata chiusa nel 2013. Il proprietario dell'impianto, Manlio Cerroni, è accusato con altri di associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti.

L'indagine del Noe

I carabinieri hanno sequestrato la società E. Giovi srl. Nelle indagini viene evidenziata "una importante attività di gestione illecita di rifiuti costituiti da percolato di discarica, che la E. Giovi, gestore della grande discarica di Malagrotta, avrebbe dovuto raccogliere ed inviare a trattamento in impianti esterni". Spiegano ancora i carabinieri del Noe: "La rimozione del percolato (derivante dalla liscivazione dei rifiuti abbancati e dalle precipitazioni meteoriche che con essi si mescolano) è una operazione necessaria e imposta dalla normativa di settore, al fine di impedire la contaminazione dell’ambiente. Tale rifiuto, ovviamente, non può essere destinato a discariche per rifiuti solidi urbani come Malagrotta e deve essere oggetto di specifici trattamenti in impianti autorizzati. La lunga indagine ha permesso di accertare che, al contrario delle basilari previsioni normative, il percolato prodottosi nel corso degli anni veniva lasciato a saturare i rifiuti nella discarica, raggiungendo, in alcuni punti, anche l’80% dello spessore dei rifiuti abbancati. Il tutto per evitare di sostenere le spese per la corretta gestione del percolato".

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