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Sospeso dalle Comunarie 5 Stelle il prof accusato di negare l’Olocausto

Tra i curriculum dei potenziali candidati alle elezioni comunali di Roma del Movimento 5 Stelle anche il nome di Antonio Caracciolo, finito sulle pagine dei giornali per le sue dichiarazioni considerate da più parti negazioniste e antisemite. Dal canto suo il ricercatore in pensione ha sempre detto di volere solo difendere la libertà d’opinione. Sospeso dalla consultazione dopo la denuncia sui media..
A cura di Valerio Renzi
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"Sarà sospeso e non potrà partecipare alla corsa del M5S per il Campidoglio". A renderlo noto sono fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle: nelle prossime ore Antonio Caracciolo, venuto alla ribalta per le sue tesi in difesa della libertà d'espressione dei negazionisti e per aver messo in dubbio la realtà storica e le proporzioni della Shoah. "La libertà di opinione è importante – rendono noto i grillini – ma ci sono drammi nella nostra storia su cui non si possono avere dubbi. L'olocausto è uno di questi".

Antonio Caracciolo e le sue dichiarazioni sul negazionismo

Sul blog di Beppe Grillo sono stati pubblicati i video e i curriculum dei candidati alla consultazione online, da cui uscirà il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle e la lista dei consiglieri comunali. Tra i candidati dell'undicesimo municipio si trova anche il nome di Antonio Caracciolo, ricercatore presso la facoltà di Scienze Politiche all'università La Sapienza di Roma da poco in pensione. Nel 2009 Caracciolo fu al centro di una bufera mediatica, in merito ad alcune sue esternazioni sull'Olocausto. Il ricercatore metteva in dubbio alcuni dati sullo sterminio nazista ai danni degli ebrei, considerati patrimonio comune nelle democrazie nate in Europa all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, tanto che in alcuni paesi metterli in dubbio è un reato punito dal codice penale. L'esistenza dei forni nei campi di concentramento, il numero effettivo di vittime della Shoah. Libertà d'opinione e di ricerca per il professore che si fa paladino dei diritti umani, negazionismo e antisemitismo appena mascherato dietro il paravento della libertà di parola per molti altri.

Nel 2015 Caracciolo ci ricasca, e spiega su internet come "l’Olocausto venga sfruttato per procurare indebiti vantaggi ad Israele". Poco più avanti nello stesso post dice di non essere interessato a sapere "se le camere a gas siano esistite o meno", per la sola ragione che non è uno storico e quindi non se ne occupa per mestiere, accusa i suoi detrattori di essere prezzolati dal Mossad o di essere "esponenti della nota lobby". Si legga ovviamente lobby ebraica. I post in questione era stati scritti sulla pagina Facebook del parlamentare grillino Manlio Di Stefano, provocando un'ondata di commenti sdegnati.

Nella sua presentazione sul blog di Beppe Grillo Caracciolo rende nota la questione, in maniera a dire la verità un po' edulcorata, ai suoi potenziali elettori: "A beneficio dei miei elettori, che ne avessero l’interesse, posso tuttavia rispondere tranquillamente e serenamente su questa materia a chiunque fra essi avesse domande da farmi, su questo argomento e su quanto altro possa riguardare la mia figura pubblica, le mie opinioni o la mia candidatura purché non si leda il mio diritto alla privacy e non si manchi di rispetto alla mia persona". Messo sotto indagine dal Consiglio Universitario Nazionale, nel 2010 viene prosciolto, ma i giornali non ne danno notizia. Per questo Caracciolo scrive di odiare (tra virgolette) "il mondo della carta stampata e delle televisioni, ma anche certi giudici e certi personaggi".

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