Torre Maura, il cantautore romano Fabrizio Moro: “Simone? Mi rivedo nella sua incoscienza”

Il cantautore romano Fabrizio Moro, che oggi ha presentato il nuovo album ‘Figli di Nessuno', ha commentato l'episodio che ha visto protagonista Simone, un 15enne di Torre Maura che coraggiosamente ha affrontato i leader di CasaPound. "A 15 anni ero molto polemico, litigavo con mio padre, non mi stava bene il sistema che girava intorno a me: ero un po' rivoluzionario e mi sono rivisto in Simone", ha detto Moro. Il cantautore è nato e cresciuto nel quartiere romano di San Basilio, alla periferia est della Capitale. Là, ha ricordato Moro, "non c'erano neanche le strade asfaltate, non c'era un bar, niente". Un'esperienza di vita che è riassunta nel brano "Non mi sta bene niente", che assomiglia alla frase pronunciata dal 15enne Simone: "Nun me sta bene che no". "Tanti parlano del suo coraggio, però credo che, pur avendo avuto una buona padronanza di linguaggio e le idee molto chiare, sia stato incosciente. Un'incoscienza positiva, pura, perché quando hai 16 anni non ti fanno paura quelli grandi, ti senti intoccabile. Ma è stata una bella lezione soprattutto per gli adulti, perché quello che ha detto è una verità sacrosanta", ha detto ancora Moro.
Simone a Torre Maura
"Io so de Tore Maura e non so d'accordo"
"Quello che sta a fa lei è una leva sulla rabbia della gente"
"A me sto fatto che bisogna annà sempre contro la minoranza non me sta bene. Non me sta bene che no."
"Secondo me nessuno deve esse lasciato dietro. Né italiani, né rom, né africani, né quarsiasi tipo de persona… Io so sicuro che sì."
"Io non c'ho nessuna fazione politica. Io so de Tore Maura"
Queste le frasi che ha pronunciato Simone, 15 anni, che da solo ha sfidato i leader di CasaPound che presidiavano l'ingresso del centro d'accoglienza di via Codirossoni, dove erano stati trasferiti circa 70 rom. In seguito alle proteste dei residenti e di molti militanti di estrema destra, i nomadi sono stati trasferiti in altre strutture.