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Torpignattara, quale futuro per gli ex uffici municipali di via dell’Acqua Bullicante?

In una lettera associazioni e comitati chiedono un confronto alle istituzioni sul futuro dello stabile di via dell’Acqua Bullicante che ospitava gli uffici del V Municipio il cui trasferimento sta per essere ultimato.
A cura di Valerio Renzi
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Che fine farà il palazzo che ospita gli uffici del V Municipio in via dell'Acqua Bullicante, ora che il loro trasferimento è stato quasi ultimato? Questa è la domanda che in una lettera al territorio e alle istituzioni locali, pongono associazioni e comitati di Torpignattara. Firmatari della missiva resa pubblica ieri il Comitato di Quartiere Tor Pignattara, l'Associazione per l’Ecomuseo Casilino, Karawanfest, Altramente Scuola per tutti, Cemea del Mezzogiorno, Alice nel Paese della Marranella, il coworking per donne e madri l’Alveare, Asinitas OnLuse il Comitato genitori della scuola Deledda-Pavoni.

Di fronte all'opportunità che l'intero stabile sia consegnato al vicino Ospedale Vannini, associazioni e comitati chiedono che si apra un confronto con il territorio: "Non sappiamo se queste voci siano vere oppure no, ma sicuramente ci preoccupa l’assenza non solo di una progettualità pregressa, ma anche di dialogo con il territorio per elaborare una proposta che colmi il vuoto di programmazione culturale e sociale del quartiere".

"Per questo motivo chiediamo che il Presidente del Municipio 5 e gli assessori competenti ci illustrino i progetti in essere su questo spazio e, se non ci sono, si rendano disponibili ad aprire un tavolo per raccogliere idee, progetti e bisogni. – si legge nella lettera – Ma, prima di tutto, chiediamo che l’Istituzione dia un chiaro indirizzo di destinazione d’uso al bene: pubblico e a vocazione culturale e sociale. Perché crediamo che questa sia una priorità del quartiere: uno spazio polifunzionale, ubicato in posizione centrale, che risponda ad esigenze di aggregazione e condivisione".

Uno spazio dedicato a bisogni sociali e culturali, che secondo i sottoscrittori dell'appello non è un "richiesta astratta", ma una necessità "figlia di esigenze precise, di assenze ormai storiche" nel territorio. Ad esempio la mancanza di una biblioteca: "Un paio di anni fa si parlava di aprirla presso l’ex aula consiliare di Piazza della Marranella, ma poi tutto tramontò. E da allora, il nulla".

Sul futuro associazioni e comitati hanno già un'idea a cui chiamare a confrontarsi istituzioni e cittadini: "Ora che si appresta a diventare disponibile questo enorme spazio (ricordiamo) pubblico, ci domandiamo se non valga la pena ragionare in modo sistemico. Mettendo insieme l’ex aula consiliare e l’ex plesso municipale si potrebbe creare un sistema culturale integrato, aperto a tutte le generazioni, le culture, le esperienze di ricerca, fruizione e sperimentazione che in questo territorio stentano a trovare spazio".

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