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Tor Bella Monaca, il pizzo delle case popolari: 200 euro al mese per non avere problemi

Pretendeva il pizzo dagli assegnatari delle case popolari di Tor Bella Monaca per essere lasciati in pace. Duecento euro al mese ad appartamento che i residenti di via dell’Archeologia erano costretti a versare per non subire minacce e ritorsioni.
A cura di Valerio Renzi
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Pretendeva il pizzo dagli assegnatari delle case popolari di Tor Bella Monaca per essere lasciati in pace. Duecento euro al mese ad appartamento, per un guadagno mensile che andava dai 15 fino anche ai 20mila euro, che un uomo di origine campane, ma da tempo residente nella capitale, si intascava in cambio di far proseguire indisturbata la permanenza degli inquilini nell'abitazione a loro regolarmente assegnata. Per il 38enne pluripregiudicato il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per "estorsione continuata".

Stanchi di pagare la "tassa" a quel piccolo boss prepotente, alcuni residenti di via dell'Archeologia hanno deciso di denunciare ai carabinieri tutta la vicenda, per non voler più vivere con il ricatto di quei 200 euro al mese, per non vedersi minacciati e magari il proprio alloggio occupato. L'estorsore individuava i nuovi inquilini e pretendeva da loro i soldi, altrimenti passava alle minacce, poi alle ritorsioni (arrivando a sfondare le porte delle case). Il suo metodo prevedeva anche di stazionare tutto il giorno sotto casa del malcapitato inquilino con un gruppo di scagnozzi, per far comprendere al nuovo arrivato chi controllasse il territorio indisturbato.

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