43 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Tor Bella Monaca: 16 arresti, c’è anche il fratello del boss Vincenzo Moccia

I carabinieri hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, che agiva nell’area di via dell’Archeologia, nota anche come “ferro di cavallo”, da cui il nome dell’operazione. L’inchiesta ha preso le mosse dal coraggio di denunciare il suo aguzzino da parte di una vittima di estorsione.
A cura di Redazione Roma
43 CONDIVISIONI
Immagine

Assedio dei carabinieri all'alba in via dell'Archeologia, nel cuore di Tor Bella Monaca. I militari hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, ritenuto a vario titolo fare parte di un'associazione criminale finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Tra gli arrestati due donne e tre giovanissimi diventati maggiorenni nel corso delle indagini In manette è finito anche il fratello di Vincenzo Moccia, detto Vincenzino, considerato uno dei boss della cocaina nel quartiere, deceduto nel 2008 in carcere.

Nel mirino la piazza di spaccio di via dell'Archeologia

L'operazione è stata denominata "Ferro di Cavallo", proprio come la forma del caseggiato popolare di via dell'Archeologia, che è anche una delle principali piazze di spaccio del quartiere. L'inchiesta è stata portata avanti dai carabinieri del Gruppo di Frascati e della Stazione di Tor Bella Monaca, che durante le lunghe indagini hanno ricostruito l'organigramma del gruppo criminale, rinvenendo anche alcuni armi da fuoco non registrate e scoprendo le basi logistiche dell'organizzazione dove le dosi da spacciare erano tagliate e confezionate.

L'inchiesta è nata dalla denuncia di una vittima di estorsione

L'inchiesta è partita dalla denuncia di un uomo che, stanco delle continue minacce a scopo di estorsione da uno dei membri del gruppo, ha trovato il coraggio di denunciare: "I successivi approfondimenti investigativi, svolti sotto le direttive della locale Direzione Distrettuale Antimafiafacevano emergere che l’estorsore era anche parte integrante di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti, costituito da malviventi residenti in zona, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela, operante nella piazza di spaccio di via dell’Archeologia – luogo comunemente denominato nel quartiere , “ferro di cavallo” – tristemente noto alla cronache giudiziarie in quanto divenuta nel tempo una vera e propria roccaforte dello spaccio di stupefacenti, in particolare “cocaina”, luogo nel quale nel corso degli anni numerosi sono stati gli arresti già operati dai Carabinieri in flagranza di reato".

43 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views