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Tmb Salario, la rabbia dei residenti assediati dalla puzza: contestata l’assessora Montanari

Assemblea movimentata ieri pomeriggio a largo Labia (III Municipio), dove i cittadini hanno contestato l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari e il dg di Ama Stefano Bina, venuti a discutere dei disagi provocati dal Tmb di via Salaria. Montanari propone “nasi elettronici” per misurare i cattivi odori, ma i cittadini non ci stanno: “Viviamo da reclusi in casa, l’impianto deve chiudere subito”.
A cura di Valerio Renzi
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L'incontro ieri tra Pinuccia Montanari e i cittadini a largo Labia
L'incontro ieri tra Pinuccia Montanari e i cittadini a largo Labia

Una cosa non si può dire all'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari, che non ci abbia messo la faccia. Ieri pomeriggio l'esponente della giunta Raggi si è recata a largo Labia nel quartiere di Nuovo Salario, dove ha incontrato in un'assemblea i comitati di quartiere e i cittadini che vivono sulla loro pelle gli effetti del Tmb Ama di via Salaria. Ad accompagnarla anche il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco, la presidente del III Municipio Roberta Capaccioni, con l'assessore municipale Mimmo D'Orazio. Ma la disponibilità al confronto non ha risparmiato Montanari da essere contestata, stessa sorte toccata al dg di Ama Stefano Bina.

Montanari propone "nasi elettronici" per misurare la puzza del Tmb Salario

Montanari ha proposto un tavolo di confronto con i cittadini per arrivare alla chiusura dell'impianto, ma non prima del 2019, e ha annunciato come l'amministrazione stia "introducendo delle misurazioni scientifiche con nasi elettronici per capire i punti dove la criticità si sviluppa. Questo dovrebbe portare risultati immediati, al di là di quelle azioni già in campo per il miglioramento delle condizioni costanti sia dei camion che di tutta la fase che porta al trattamento dei rifiuti". Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie i cittadini, che si sono sentiti presi in giro soffrendo da tempo degli effetti della puzza proveniente dall'impianto (puzza che per l'amministrazione non ci dovrebbe essere, la cui origine hanno ribadito ieri i tecnici di Ama è "incomprensibile).

I cittadini: "Vergognatevi, avevate promesso la chiusura"

"Siamo i primi ad avere volontà e interesse a chiudere l'impianto, ma finché sarà necessario non potremo farne a meno. Entro la fine del 2019 dovrebbe essere chiuso e riconvertito in un centro di raccolta materiali. Quindi è necessario che ci sia l'impegno di tutti perché si riducano le 100mila tonnellate dei rifiuti prodotti e procedere alla chiusura", ha sottolineato Bina. Ma intanto i cittadini, in particolare i residenti di Villa Spada e Fidene, reduci da un'estate da incubo dove con il caldo le esalazioni sono diventate asfissianti, costringendo centinaia di persone a vivere da recluse in casa propria, senza poter aprire una finestra, non hanno risparmiato i fischi e le urla. "Vergognatevi", "siamo stanchi di promesse", "avevate detto che l'impianto avrebbe chiuso subito", "bugiardi": questi alcuni dei commenti dei presenti alle parole degli esponenti delle istituzioni.

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