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Tivoli, sacerdote decide di recitare la messa dopo essersi svegliato dal coma

Un prete di Tivoli, ricoverato da qualche giorno in ospedale ed entrato da tempo in coma, si è svegliato qualche giorno fa e ha espresso un desiderio che ha lasciato tutti spiazzati. L’uomo avrebbe detto al personale sanitario di voler tornare a recitare messa dopo essere uscito dalla lunga malattia.
A cura di Tommaso Franchi
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Una vocazione talmente forte da restare ferma nel tempo, nonostante la malattia. È quanto accaduto a Tivoli, dove un prete si è svegliato dal coma dopo giorni di attesa, per poi sorprendere tutti gli amici e i sanitari. L'uomo, una volta ripresa conoscenza, avrebbe espresso l'intenzione di dire messa per i suoi fedeli. La forza d'animo del parroco 62enne ha sorpreso tutti nell'ospedale in cui era ricoverato da qualche giorno a causa di una febbre altissima e alla legionellosi che l'aveva colpito. L'uomo ha deciso di rinunciare a ulteriori visite per recitare messa in futuro davanti ai suoi parrocchiani, nonostante la possibilità di poter restare all'interno della struttura per sottoporsi a ulteriori cure. La decisione ha sorpreso i medici di reparto e gli anestesisti, ma la decisione del parroco sarà rispettata. Il prete si trova in reparto per le ultime visite e dopo la riabilitazione potrà tornare a dire messa, come ha sempre voluto fare e come ha sempre fatto già da prima di entrare in coma.

Il prete che vuole recitare messa dopo il coma è molto amato dalla comunità

La notizia del risveglio del parroco dopo giorni in coma ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai medici e ai parrocchiani, che a lungo hanno pregato per la pronta guarigione del prete della loro chiesa. L'uomo è molto amato a Tivoli, così come un altro prelato di un'altra città laziale, Frosinone. In questo caso l'uomo si è distinto per la solidarietà nei confronti degli animali, accogliendo un cane all'interno della chiesa. Il cagnolino è diventato una vera e propria mascotte dei parrocchiani di San Folco Pellegrino, che oggi sorridono davanti alla stessa scena che si replica ogni domenica: l'animale entra nella chiesa, raggiunge l'altare e si siede a fianco di Don Giuseppe Rizzo, seguendo la celebrazione passo dopo passo senza mai abbaiare.

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