Tiburtino III: folla tenta di assaltare centro accoglienza. Eritreo accoltellato alla schiena
Una notte di tensione a Tiburtino III, dove una folla di cittadini del quartiere ha tentato l'assalto al centro d'accoglienza della Croce Rossa in via del Frantoio e dove un eritreo è stato ferito con una coltellata alla schiena, secondo quanto reso noto dai carabinieri. Soccorso dal personale sanitario è stato trasferito all'ospedale Sandro Pertini dove ha ricevuto cure mediche. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazione. L'uomo era un ex ospite del centro ma continuava a frequentare la zona visti i rapporti che aveva mantenuto con alcuni connazionale. Ad allontanarlo la stessa Croce Rossa: in passato avrebbe già dato problemi.
La testimonianza: "Sono stata aggredita dai rifugiati"
Ancora confusa la dinamica che ha dato origine allo scontro. L'uomo, un eritreo di 41 anni in attesa della relocation in Germania, avrebbe avuto una lite con un gruppo di ragazzini della zona. La madre di uno dei giovanissimi, saputo l'accaduto, si è presentata al centro per chiedere spiegazioni. Dalle parole si sarebbe passati presto ai fatti, come raccontato da Pamela (questo il nome della donna) alle telecamere di Fanpage.it: "Non mi volevano far uscire dal centro e allora ho chiesto aiuto". La donna mostra i lividi che si sarebbe procurata nel confronto con i rifugiati.
L'assalto al centro d'accoglienza di via del Frantoio
A dar manforte alla donna in difficoltà un gruppo di residenti che ha tentato l'assalto. Da mesi nel popolare quartiere su via Tiburtina il clima è pesante per la presenza del centro d'accoglienza, tra manifestazioni contrapposte e proposte di chiusura (uno dei due centri è già stato chiuso questa estate). Ad evitare che la situazione degenerasse ulteriormente le forze dell'ordine in assetto antisommossa.
Tiburtino III: la destra chiede la chiusura del centro d'accoglienza
Secondo i comitati di destra, che chiedono che rifugiati e richiedenti asilo vadano via, la donna in compagnia del figlio sarebbe stata "sequestrata" all'interno del centro d'accoglienza dopo una lite e questo avrebbe scatenato la violenta reazione. A evitare il peggio l'arrivo della polizia in assetto antisommossa che ha tenuto separati i due gruppi evitando che entrassero nuovamente a contatto. In due occasioni, il 31 ottobre del 2016 e lo scorso 29 giugno, Casa Pound aveva promosso delle manifestazioni contro il centro d'accoglienza, con conseguenti contro mobilitazioni.
La Procura indaga per tentato omicidio
Intanto, per cercare di ricostruire con precisione quanto accaduto e mettere ordine nelle testimonianze confuse – e di segno opposto – che si stanno succedendo sui fatti della notte scorsa, è al lavoro anche la procura di Roma. Il pubblico ministero Alberto Galanti avrebbe aperto un fascicolo con l'accusa di tentato omicidio. Si attendono le informative delle forze dell'ordine su quanto accaduto e la versione dell'eritreo ferito: un interprete è stato nominato per raccogliere le parole del 41enne.