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Terrorismo nel carcere di Rebibbia: divulgava ideologia radicale. Espulse 4 persone

Tre cittadini egiziani e uno marocchino sono stati espulsi perché considerati contigui agli ambienti dell’estremismo islamico e rimpatriati. Lo comunica in una nota il Viminale. Il tunisino divulgava l’ideologia radicale nel carcere di Rebibbia e voleva emulare Anis Amri, l’autore dell’attentato di Berlino.
A cura di Alessia Rabbai
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Un cittadino tunisino di 32 anni è stato espulso per motivi di sicurezza. Lo rende noto il Viminale con una nota. L'uomo, detenuto per i reati di rapina e droga, divulgava un'ideologia radicale nel carcere di Rebibbia e lamentava la morte di Anis Amri, il terrorista tunisino dell'attentato di Berlino, confessando che era il suo modello e voleva emularne le gesta. In particolare, l'uomo durante la preghiera che guidata come Imam, elogiava gli autori di alcuni attentati compiuti nei Paesi occidentali. Il 32enne è stato scarcerato lo scorso 22 agosto e trasferito ad un Cpr, poi rimpatriato con un volo partito dall'aeroporto di Roma Fiumicino. Il Viminale informa che, oltre oltre all'Imam tunisino che predicava l'ideologia radicale dal carcere di Rebibbia, "tre i cittadini egiziani sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato perché ritenuti contigui agli ambienti dell’estremismo islamico e rimpatriati con volo diretto a Il Cairo". Salgono a 89 le espulsioni solo nel 2018 e sono 326 quelle eseguite dal gennaio 2015 ad oggi

Espulsi tre egiziani per terrorismo

Il primo, un egiziano di 30 anni, detenuto per reati comuni, era stato sottoposto, durante la detenzione, ad attività di osservazione per aver esultato in occasione dell’attentato terroristico compiuto a New York il 1 novembre 2017 sulla pista ciclabile a Lower Manhattan. L’uomo aveva più volte sperato che avvenissero attacchi simili anche in Italia, ed era riuscito a creare un gruppo di fedelissimi tra i compagni di carcere.

Impedisce la preghiera ai detenuti

Il secondo, 40 anni, sempre egiziano, anch'egli in carcere per reati comuni, aveva manifestato una forte intolleranza nei confronti dei detenuti non di fede islamica e dei musulmani che, a suo dire, non osservavano correttamente i precetti coranici. In particolare, l'uomo si comportava in maniera prepotente, rifiutando di interagire e di integrarsi con gli altri. Secondo quanto appreso, ha anche sottratto con violenza a un carcerato un crocifisso e alcuni santini raffiguranti immagini religiose di fede cattolica per impedirgli di pregare.

Radicalismo religioso

Il terzo cittadino egiziano, 31 anni, condannato e detenuto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, era stato notato in un sodalizio di detenuti, guidato da un suo connazionale espulso lo scorso giugno dal territorio nazionale. Impegnato nella divulgazione del messaggio radicale all’interno del carcere, l’uomo aveva imposto ai suoi compagni la rigida osservanza dei precetti coranici.

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