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Terremoto Roma, riapre la basilica di San Paolo: no danni struttrali ma le crepe ci sono

Cornicioni e intonaco crollato nelle basiliche di San Paolo e San Lorenzo Fuori le Mura, dopo il sisma di questa mattina.
A cura di Redazione Roma
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Centinaia di chiamate ai vigili del fuoco dopo la scossa di magnitudo 6.5 che ha scosso tutto il centro Italia, avvertito fortissimo nella capitale. Metro e ferrovie chiuse per verifiche, il crollo di un ascensore in un palazzo a Marconi e molti altri sopralluoghi, compresa l'area archeologica centrale dei Fori Imperiali e del Colosseo. Vigili del fuoco anche nelle basiliche di San Paolo e di San Lorenzo Fuori le Mura, dove si sono verificati alcuni crolli e crepe. Nella basilica di San Paolo crepe, cornicioni e stucchi caduti, danni anche a un grosso candelabro appeso alla volta che rischia di crollare. Dopo una serie di controlli, la basilica è stata comunque riaperta. "Nella Basilica non si registrano danni strutturali", ha sottolineato Paolo De Angelis, responsabile dei Vigili del Fuoco per la Santa Sede, intervenuto in diretta a Tv Duemila.

Il parroco Armando Ambrosi, parroco della basilica di San Lorenzo, riferisce che "dopo la scossa abbiamo fatto verifiche nella basilica e abbiamo notato la caduta di frammenti di calcinacci vicino ad una colonna e per questo abbiamo chiamato i carabinieri". Interdetta ai fedeli una parte della navata, celebrata comunque la messa delle 9.30.

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