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Terremoto Roma, allestiti punti di accoglienza per chi aveva paura a rientrare in casa

Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3.7 registrata ieri in provincia di Roma alle 22.43, non si sono registrate altre scosse nella notte. Nei comuni vicini all’epicentro, Colonna e San Cesareo, i sindaci sono pronti all’emergenza. Nel primo è stato allestito un punto di accoglienza per i tanti cittadini che non volevano rientrare in casa, mentre nel secondo sono pronte 60 brandine da aprire all’interno del palazzetto dello sport.
A cura di Enrico Tata
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L'epicentro del terremoto
L'epicentro del terremoto

Dopo la scossa di magnitudo 3.7 registrata alle 22.43 di ieri con epicentro a Colonna, 24 chilometri a est di Roma, la notte è trascorsa tranquilla. Non si sono registrate, infatti, altre scosse di terremoto. I comuni in cui si è sentito di più sono, in ordine di distanza dall'epicentro, Colonna, San Cesareo, Gallicano nel Lazio, Zagarolo, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca Priora, Frascati, Palestrina. A distanza superiore ai dieci chilometri, ma inferiore ai 20 chilometri, ci sono tutti gli altri comuni dei Castelli Romani, come Ariccia, Genzano, Albano Laziale, Velletri, Nemi. A San Cesareo, ha spiegato all'agenzia Ansa, "non risultano danni a cose e persone, abbiamo la protezione civile che monitora la situazione. Certo, tanta paura, si è sentito fortissimo. Sono scesi tutti in piazza. Domattina (cioè oggi, ndr) la prima cosa che faremo alle 7 sarà il giro di tutti gli edifici comunali, soprattutto la scuola materna. Saranno le prime cose da verificare. Al momento però non ho disposto la chiusura della scuola". Verifiche in corso anche a Guidonia, ma anche lì non risultano danni:  "In questo momento il sindaco sta monitorando la situazione e ci sono squadre della Protezione Civile e della Croce Rossa che si sono immediatamente attivate e stanno perlustrando i vari quartieri di Guidonia Montecelio per verificare lo stato dei luoghi e dare riscontro alle segnalazioni pervenute dai cittadini – conclude – Al momento non si registrano danni a cose o persone".

A San Cesareo e a Colonna, come detto, la paura è stata tanta e per questo la sindaca di San Cesareo ha attivato al campo sportivo una zona di accoglienza per i cittadini: "Molti sono nel panico e quindi abbiamo attivato un punto di accoglienza"per chi ha paura di rientrare a casa". Al palazzetto dello Sport di Colonna il Comune è pronto ad allestire 60 brandine "in caso di necessità".  "Stavamo guardando la televisione quando ho sentito il boato era come se fossimo in una centrifuga, un martello pneumatico. E durata tanto, mia figlia è caduta dalla sedia con le rotelle, il gatto sul davanzale a momenti cadeva di sotto. Ci siamo guardate e abbiamo detto: ‘è il terremoto'. Ho chiuso tapparelle e gas, preso cane, gatto e criceto e siamo scappati", racconta una cittadina all'AdnKronos.

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