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Tensione a Magliana: la celere contro i lavoratori dei canili licenziati

Tensione alla Magliana dove i lavoratori dei canili comunali, che da domani saranno licenziati, hanno bloccato la strada per richiedere un tavolo di trattativa con il commissario di Roma Capitale Tronca. La polizia in assetto antisommossa ha tentato lo sgombero della strada.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento ore 12.00: dopo la tensione registratasi in mattinata, gli operatori hanno ottenuto l'incontro e smobilitato il blocco stradale, permettendo il ritorno alla normalità della circolazione e proseguendo la mobilitazione con un'assemblea all'interno del cortile del canile della Muratella.

Tensione e manganellate alla Magliana, di fronte al canile della Muratella, dove gli operatori che domani perderanno il lavoro, dopo mesi di battaglie e proroghe, hanno bloccato la strada chiedendo di essere ricevuti dal commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca. Si sono seduti in mezzo alla strada, su via della Magliana pronti a farsi portare via, assieme agli attivisti del coordinamento Roma Non Si Vende venuti a portare la loro solidarietà e ai volontari impegnati nel sostenere l'attività a tutela degli animali dei canili comunali.

"Non ce ne andremo via da qui finché il commissario Tronca non ci incontrerà – urlano al megafono gli agenti in assetto antisommossa i avvicinano – siamo pronti a farci portare via e farci picchiare e arrestare se necessario per difendere il nostro lavoro e il servizio pubblico". Dopo alcuni momenti di tensione si è tornati al dialogo, mentre continua il blocco stradale con grandi disagi alla circolazione nella zona.

Sono in tutto 93 i lavoratori che si troveranno senza lavoro, in alcuni casi dopo decenni di servizio, e che ora chiedono l'internalizzazione  e che i canili comunali continuino a rimanere aperti, al contrario di quello che vorrebbe l'amministrazione. I lavoratori dei canili denunciano come si stia andando verso lo smantellamento di un vero e proprio servizio pubblico: "Vogliono sostituire la nostra professionalità e la dignità del lavoro pagato, con il lavoro volontario e con i privati".

A fare le spese di anni di affidamenti diretti e gare irregolari, come registrato anche dall'Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone, che ha parlato di "violazione dei principi di libera concorrenza" e del "sistematico improprio ricorso all'affidamento diretto", potrebbero così essere i lavoratori e le loro famiglie, oltre che un servizio che ha assistito in questi anni decine di migliaia di animali e accolto altrettanti cittadini.

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