Tensione a Magliana: la celere contro i lavoratori dei canili licenziati

Aggiornamento ore 12.00: dopo la tensione registratasi in mattinata, gli operatori hanno ottenuto l'incontro e smobilitato il blocco stradale, permettendo il ritorno alla normalità della circolazione e proseguendo la mobilitazione con un'assemblea all'interno del cortile del canile della Muratella.
Tensione e manganellate alla Magliana, di fronte al canile della Muratella, dove gli operatori che domani perderanno il lavoro, dopo mesi di battaglie e proroghe, hanno bloccato la strada chiedendo di essere ricevuti dal commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca. Si sono seduti in mezzo alla strada, su via della Magliana pronti a farsi portare via, assieme agli attivisti del coordinamento Roma Non Si Vende venuti a portare la loro solidarietà e ai volontari impegnati nel sostenere l'attività a tutela degli animali dei canili comunali.
"Non ce ne andremo via da qui finché il commissario Tronca non ci incontrerà – urlano al megafono gli agenti in assetto antisommossa i avvicinano – siamo pronti a farci portare via e farci picchiare e arrestare se necessario per difendere il nostro lavoro e il servizio pubblico". Dopo alcuni momenti di tensione si è tornati al dialogo, mentre continua il blocco stradale con grandi disagi alla circolazione nella zona.
Sono in tutto 93 i lavoratori che si troveranno senza lavoro, in alcuni casi dopo decenni di servizio, e che ora chiedono l'internalizzazione e che i canili comunali continuino a rimanere aperti, al contrario di quello che vorrebbe l'amministrazione. I lavoratori dei canili denunciano come si stia andando verso lo smantellamento di un vero e proprio servizio pubblico: "Vogliono sostituire la nostra professionalità e la dignità del lavoro pagato, con il lavoro volontario e con i privati".
A fare le spese di anni di affidamenti diretti e gare irregolari, come registrato anche dall'Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone, che ha parlato di "violazione dei principi di libera concorrenza" e del "sistematico improprio ricorso all'affidamento diretto", potrebbero così essere i lavoratori e le loro famiglie, oltre che un servizio che ha assistito in questi anni decine di migliaia di animali e accolto altrettanti cittadini.