Omicidio Varani, il biglietto di Marco Prato lasciato in cella prima del suicidio
Da quanto si apprende Marco Prato avrebbe lasciato nella sua cella nel carcere di Velletri, un biglietto in cui spiega la scelta di togliersi la vita. Il 31enne avrebbe scritto di essersi suicidato per "le menzogne dette" e per la spasmodica "attenzione mediatica" sulla sua vita. Il corpo di Prato è stato trovato riverso in terra attorno all'una e mezzo di notte, la testa infilata in un sacchetto di plastica dove avrebbe inalato gas da una bomboletta in dotazione ai detenuti, mentre il compagno di cella non si sarebbe accorto di nulla. Il corpo è stato già rimosso e il pm titolare dell'indagine ha ordinato un'autopsia, che dovrà stabilire eventuali responsabilità in quanto accaduto.
Il biglietto lasciato in cella da Prato
Questo il testo integrale del biglietto lasciato da Prato: "Non ce la faccio a reggere l'assedio mediatico che ruota attorno a questa vicenda. Io sono innocente. Un medico sia vicino a mio padre quando saprà della mia morte". Prato aveva già confessato l'omicidio del 23enne Luca Varani, commesso assieme all'amico Manuel Foffo nel marzo dello scorso anno, al termine di un festino di due giorni a base di alcol e stupefacenti. Domani sarebbe iniziato il processo a suo carico con rito ordinario, mentre Foffo aveva scelta il rito abbreviato conclusosi con una condanna a trent'anni di carcere.
Il papà di Luca Varani ha espresso la sua vicinanza alla famiglia di Marco Prato: "Sappiamo cosa significa perdere un figlio, e giorno dopo giorno non è che passa, ti manca sempre di più. Volevamo l'ergastolo per Prato, una giusta pena che non è la morte". La mamma, Silviana, ha saputo la notizia da un giornalista che li ha chiamati ed è scoppiata a piangere.