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Strage di Latina: gli aggiornamenti

Strage di Latina, Capasso ha ucciso subito le figlie: spari in testa a entrambe le bimbe

Per la prima volta la procura di Latina spiega come sono morte le piccole Alessia e Martina: “La piccola è stata attinta da tre colpi, – ha spiegato il procuratore capo – la più grande da sei colpi. Tutte e due alla testa e in parti vitali e un’arma di quel tipo non dà speranza di sopravvivenza”. Le bimbe erano già morte all’arrivo delle forze dell’ordine.
A cura di Enrico Tata
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Alessia e Martina erano già state uccise dal padre, Luigi Capasso, quando i carabinieri sono arrivati sul posto. Non è possibile che fossero ancora vive nel corso delle negoziazioni, è questa la ricostruzione degli inquirenti che si stanno occupando della strage di Cisterna di Latina. Il capo della procura del capoluogo pontino, Andrea De Gasperis, ha spiegato che Alessia, la primogenita di Capasso, è stata colpita con sei proiettili di pistola, mentre Martina, la più piccola, da tre. I colpi, precisi alla testa e ad altri organi vitali, "non avrebbero consentito alcuna possibilità di sopravvivenza".

La ricostruzione della procura: Capasso ha sparato alla moglie, Antonietta Gargiulo, tre colpi di pistola prima delle 5,30. Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto alle 5,50 dopo una segnalazione di un vicino che aveva sentito i primi spari rivolti alla donna e poi una successione di spari provenienti dall'appartamento dei due, quelli diretti alle figlie. "Da quel momento in poi non si è sentito più  nulla, nessuna esplosione, se non un colpo soffocato, intorno alle 13,30, con cui Capasso si è tolto la vita", spiega De Gasperis. "La piccola è stata attinta da tre colpi, – ha ribadito il procuratore capo – la più grande da sei colpi. Tutte e due alla testa e in parti vitali e un'arma di quel tipo non dà speranza di sopravvivenza. Nulla hanno potuto fare i carabinieri che invece hanno operato come si doveva operare. Non si fanno sparatorie come nei saloon del far west ma si agisce con professionalità come è stato fatto in questo caso intervenendo in sicurezza dopo l'ultimo sparo. L'intervento dei carabinieri è stato tempestivo tanto che alle 11.30 il Gis partito da Livorno era già sul posto. Ci tenevo a dire queste cose per evitare inutili cacce alle streghe". Il procuratore ha smentito la ricostruzione della trasmissione Chi l'ha visto?, secondo cui una delle due figlie di Capasso era ancora viva durante la trattativa del padre con i negoziatori dei carabinieri. Questo perché, si sosteneva in un servizio del programma di Rai Tre, i carabinieri avrebbero rilevato la presenza di due persone vive all'interno dell'appartamento. Circostanza smentita seccamente dalla procura di Latina.

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