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Stasera Italia-Svezia, ma al cinema (come in Fantozzi) c’è ‘La corazzata Potëmkin’

Sembra la scena più famosa de “Il secondo tragico Fantozzi”, ma è realtà. Questa sera al cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti, quando la nazionale di calcio giocherà la partita decisiva per accedere ai Mondiali del 2018, andrà in scena una retrospettiva con proiezione della versione integrale e restaurata del film russo.
A cura di Enrico Tata
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Italia-Svezia su Rai Uno, vestaglia di flanella, frittatona di cipolle, familiare di Peroni ghiacciata e rutto libero. Oppure, magari, una proiezione al cinema del capolavoro d'avanguardia del maestro SSergej M. Ėjzenštejn, "La corazzata Potëmkin". Sembra la scena più famosa de "Il secondo tragico Fantozzi", ma è realtà. Questa sera al cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti, quando la nazionale di calcio giocherà la partita decisiva per accedere ai Mondiali del 2018, andrà in scena una retrospettiva con proiezione della versione integrale e restaurata del film russo. Una agghiacciante coincidenza o una formidabile trovata pubblicitaria. Tant'è che alle 20  e 40 chi proprio non ha nessuna intenzione di seguire l'impresa, si spera, dei calciatori del ct Ventura, potrà godere del capolavoro di Ėjzenštejn con introduzione Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. Costo del biglietto, 7 euro e 50.

La corazzata Kotiomkin di Fantozzi

In questo caso la scelta, contrariamente a quanto avvenne per gli sfortunati dipendenti della megaditta, è libera. Non sarà il professor Guidobaldo Maria Riccardelli a imporre di vedere il film proprio quando in televisione c'è la partita di calcio Inghilterra – Italia, valevole per la qualificazione alla Coppa del Mondo. Ma chissà, forse anche stasera qualcuno, come Fantozzi, si alzerà dalla platea, salirà sul palco e griderà: "Per me La corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca!".

 

Quello che forse non tutti gli appassionati di Fantozzi sanno o ricordano è che nel film la corazzata Potëmkin diventò "la corazzata Kotiomkin", una versione parodiata del film russo, dato che il regista non ebbe il permesso di utilizzare le scene originali girate da Ėjzenštejn. Per questo la famosa scena della scalinata fu girata dal regista Salce a Villa Borghese e poi la scena fu "invecchiata" per apparire come l'originale. Il famigerato "occhio della madre" in realtà è quello di un'attrice italiana e il film originale non è composto da "18 bobine", ma dura solo 75 minuti.

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