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Stadio Roma, archiviata indagine su Raggi: “Dopo mesi di fango è arrivato momento del riscatto”

“I Magistrati interessati della vicenda – la Procura per ben due volte ed infine il giudice per le indagini preliminari – hanno definito infondate le accuse da parte di alcuni ex attivisti del M5S nei miei confronti. Dopo mesi e mesi di fango da parte di chi mi attaccava con menzogne e ricostruzioni fantascientifiche è arrivato finalmente il momento del riscatto”, ha dichiarato la sindaca Raggi.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi
Virginia Raggi

Il gip Costantino De Robbio ha archiviato la posizione della sindaca Virginia Raggi, indagata per abuso d'ufficio nell'ambito del progetto dello Stadio della Roma. La sindaca finì nel mirino dei pm dopo una denuncia presentata dall'architetto Nando Sanvitto il merito alle procedure seguite dall'amministrazione in merito all'impianto di Tor di Valle. Per il giudice, però, "non ci sono elementi per desumere che la sindaca abbia intenzionalmente agito per favorire qualcuno e non sembrano potersi ricavare da un ulteriore eventuale approfondimento delle indagini come richiesto dall'apponente". Questa invece la denuncia di Sanvitto: "Il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non fu stato sottoposto alla prima seduta utile come richiesto dall'art. 62 comma 2bis del DL 2017/50 ma non fu stato mai sottoposto al Consiglio Comunale, bensì si procedette alla pubblicazione che sarebbe dovuta intervenire dopoche la variante fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale".

Raggi: "Dopo mesi di fango arriva il riscatto"

"I Magistrati interessati della vicenda – la Procura per ben due volte ed infine il giudice per le indagini preliminari – hanno definito infondate le accuse da parte di alcuni ex attivisti del M5S nei miei confronti. Dopo mesi e mesi di fango da parte di chi mi attaccava con menzogne e ricostruzioni fantascientifiche è arrivato finalmente il momento del riscatto", ha dichiarato la sindaca Raggi. "Tutto nasce da un esposto fatto da un piccolo gruppo di ex attivisti locali del M5s. Mi accusavano di non aver rispettato le procedure e, addirittura, di aver partecipato a “riunioni carbonare” con alcuni consiglieri municipali. Per ben due volte la Procura ha chiesto di archiviare il procedimento ma questo gruppo di “esperti” si è opposto temerariamente con argomentazioni che nulla avevano a che fare con la sottoscritta. Il tempo, però, è galantuomo. Ancora una volta la decisione del Tribunale ha spazzato via tutto il fango che hanno tentato di gettarmi addosso. Valuteranno ora i miei avvocati se agire per calunnia. Ho agito, come sempre, nella massima trasparenza. Non è stata concessa nessuna scorciatoia, nessuna via preferenziale", ha scritto ancora la sindaca su Facebook.

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