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L'Inchiesta sullo stadio della Roma

Stadio della Roma, Marcello De Vito dal carcere: “Non sono corrotto né corruttibile”

Marcello De Vito, arrestato per corruzione e tuttora in carcere a Regina Coeli, ha risposto alle domande dei pm: “Non sono un corrotto né una persona corruttibile”, avrebbe dichiarato secondo i suoi avvocati.
A cura di Enrico Tata
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Marcello De Vito entra nel carcere di Regina Coeli
Marcello De Vito entra nel carcere di Regina Coeli
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Marcello De Vito, arrestato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo Stadio della Roma, ha parlato per la prima volta dal carcere di Regina Coeli. L'ex presidente del Consiglio comunale ha dichiarato spontaneamente agli inquirenti: "Non sono un corrotto né una persona corruttibile". De Vito, hanno spiegato i suoi avvocati, Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali, ha fornito chiarimenti agli inquirenti "spiegando nel dettaglio i vari passaggi della procedura che ha portato poi alla delibera sul nuovo stadio della Roma. Il nostro assistito ha precisato inoltre che sul progetto Stadio le decisioni sono state sviluppate e condivise dall'intero gruppo del Movimento 5 Stelle". Un confronto, quello tra il consigliere grillino e i pm, durato oltre due ore. Per le pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin il consigliere De Vito avrebbe approfittato del suo ruolo per favorire alcuni imprenditori, tra cui Luca Parnasi, interessati a tre maxi appalti oltre al nuovo stadio della Roma: il progetto per la riqualificazione dell'ex stazione di Trastevere,  quello per l'area dell'ex Fiera di Roma e quello per l'area dei Mercati generali in zona Ostiense.

Le intercettazioni di De Vito

Sospette, per i pm, sono alcune conversazioni tra De Vito e l'avvocato Camillo Mezzacapo. Quest'ultimo parla di De Vito in questi termini: "Qui noi abbiamo proprio un anno buono. Gli ho detto: ‘Guarda che adesso c'è una congiunzione astrale come quando passa la cometa di Halley, cioè che voi state al governo qua di Roma e anche al governo nazionale in maggioranza rispetto alla Lega. Adesso hai un anno. Se adesso non facciamo niente per un anno, allora, voglio dire, mettiamoci il cappelletto da pesca. Io conosco un paio di fumetti, ci mettiamo là, ci mettiamo tranquilli con una sigarettella, un sigarozzo, con la canna, ci raccontiamole storie e ci facciamo un prepensionamento dignitoso". In una conversazione del 4 febbraio De Vito e Mezzacapo discutono di come distribuire i profitti e il secondo consiglia il primo di aspettare che finisca il mandato prima di fare movimenti. "Va beh, ma distribuiamoceli questi", propone De Vito. E Mezzacapo risponde: "Ma adesso non mi far toccare niente, lasciali lì. A fine mandato, quando tu finisci il mandato".

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