Stadio della Roma, inizia processo a Luca Parnasi: a rischio anche Centemero (Lega) e Bonifazi (IV)
È cominciato oggi il processo a carico delle dodici persone coinvolte nell'inchiesta sulla realizzazione del nuovo stadio della Roma. Tra queste anche l'imprenditore dell'Eurnova Luca Parnasi. Gli accusati dovranno rispondere a vario titolo di diverse accuse tra cui associazione per delinquere, corruzione, e finanziamento illecito. Cittadinanzattiva, Codacons, Regione Lazio e Comune di Roma si sono costituiti parti civili al processo. La richiesta è stata fatta anche dal ministero dei Beni Culturali, ma la decisione sarà presa dal collegio dell'ottava sezione penale del tribunale nella prossima udienza prevista per il 2 dicembre. Parnasi sarà giudicato con rito ordinario, mentre alcuni collaboratori del costruttore hanno scelto il rito abbreviato. Nel processo sono imputati anche l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi di Forza Italia, l'ex assessore regionale Michele Civita del Pd e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti.
Nuovo stadio della Roma, le accuse contro Parnasi
Luca Parnasi è stato arrestato il 13 giugno 2018 insieme a cinque suoi stretti collaboratori, poi scarcerati nelle settimane successive. Il 20 luglio ha ottenuto gli arresti domiciliari, poi revocati in seguito a un'istanza presentata dai suoi avvocati, Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini. Secondo l'accusa, l‘imprenditore e i suoi collaboratori avevano messo in piedi "un'associazione a delinquere allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione al fine di ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del nuovo stadio della Roma e legati ad altri progetti imprenditoriali riconducibili all'operatività del sodalizio". Questo non è però l'unici filone dell'inchiesta seguito dagli investigatori. Rischiano infatti il processo anche Giulio Centemero, tesoriere della Lega, e Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd ora passato a Italia Viva. A entrambi viene contestato il reato di finanziamento illecito.