La Procura apre un fascicolo sulle spese di Marino
Dopo che ieri i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e quelli di Fratelli d'Italia si sono recati alla Corte dei Conti per presentare due differenti esposti sulle spese effettuate dal sindaco Marino con la carta di credito del Comune di Roma, oggi la notizia che la Procura ha deciso di aprire un fascicolo in merito al caso. Ma al momento l'apertura di un procedimento sembra poco più che un atto dovuto non essendoci né un'ipotesi di reato né iscritti al registro degli indagati.
L'assessore alla Legalità Alfonso Sabella ha definito l'apertura del fascicolo una "non notizia". "Non c'è nulla da commentare, si tratta di una non-notizia: aprire un fascicolo a seguito di una denuncia è semplicemente un atto dovuto. Il sindaco ha agito con correttezza e trasparenza", si legge in un nota.
Il pm Roberto Felici ha passato l'incartamento alla squadra che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione, che ora dovrà passare al vaglio la documentazione presentata dagli esponenti di opposizione che mette nel mirino le spese per cene di rappresentanza, macchine e hotel all'estero.
Ieri la risposta decisa del Campidoglio alle accuse che ha minacciato azioni legali: "Se questa campagna offensiva dovesse continuare Roma Capitale sporgerà querela". L'amministrazione ha poi ricordato come tutte le spese sostenute dal sindaco siano state messe online.
Per il commissario del Pd romano Matteo Orfini, la questione degli "scontrini" di Marino è figlia di un dibattito politico ormai ostaggio della strumentalità degli argomenti. "Il Pd parla di politica e non di scontrini, questa forma surreale di discussione su spese di rappresentanza che ci sono in qualsiasi amministrazione mondiale, non italiana, è figlia di quanto il dibattito pubblico in questo paese e in questa città si stia deteriorando" , ha detto Orfini
Il caso si era aperto dopo il tanto discusso viaggio di Ignazio Marino a Philadelphia al seguito della visita di Papa Francesco. Se da una parte Marino sostiene che le spese del viaggio siano state interamente sostenute dall'università locale, dall'altra le opposizioni sostengono che al contrario molte delle spese siano state sostenute dalle tasche dei romani.
Marino querela Paolo Liguori
Intanto continuano gli attacchi al sindaco Marino che risponde per le rime, questa volta a Paolo Liguori. "Parlando all'Aria che tira, su La7, Paolo Liguori ha sostenuto che il sindaco Ignazio Marino è stato eletto da una lobby del Pd composta da indagati che aveva tra i raccoglitori di voti Casamonica e Buzzi. – si legge in una nota del Campidoglio Davanti a bugie talmente gravi ed offensive il sindaco ha deciso di sporgere querela per diffamazione, di chiedere in sede civile i danni e di devolvere l'eventuale risarcimento alla città. Si tratta infatti di invenzioni gratuite, gravissime e offensive; Buzzi e i Casamonica sono stati parte integrante di quel sistema criminale e corruttivo che durante la precedente amministrazione, come ha più volte ribadito il sindaco, aveva raggiunto anche posizioni apicali del Campidoglio".