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Spaccio nel carcere di Rebibbia, droga portata durante visite: donne la nascondevano in parti intime

Quattro persone arrestate e nove iscritte nel registro degli indagati: questo è il bilancio dell’operazione messa in campo dalle forze dell’ordine questa mattina, che ha portato a sgominare una presunta banda dedita al traffico di armi e allo spaccio di sostanze stupefacenti in carcere. A gestire il tutto, un gruppo di quattro detenuti.
A cura di Natascia Grbic
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L'ingresso del carcere di Rebibbia
L'ingresso del carcere di Rebibbia

Tramite dei mini cellulari nascosti nella cella, coordinavano il traffico di armi a Tor Bella Monaca e lo spaccio di droga all'interno del carcere. Protagonisti della vicenda quattro detenuti di Rebibbia, che aiutati dalle loro compagne, introducevano pasticche all'interno della casa circondariale. E così, al termine di un'indagine coordinata dal pool Reati contro il patrimonio della Procura della Repubblica di Roma e condotta in collaborazione con il Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato quattro persone. Due sono finite in carcere, una agli arresti domiciliari, e l'altra è stata sottoposta all'obbligo di firma. Secondo quanto riportato dagli inquirenti, si tratterebbe di una banda criminale che da tempo gestiva lo spaccio nel carcere di Rebibbia e il traffico di armi a Tor Bella Monaca.

Spaccio a Rebibbia, come i detenuti introducevano la droga

Il bilancio è di quattro persone arrestate e nove indagate con l'accusa di spaccio di sostanza stupefacente introdotta nel carcere di Rebibbia. Le modalità con cui la droga era portata in carcere erano molto semplici: le compagne dei detenuti nascondevano le pasticche nelle parti intime, e quando andavano a trovarli in carcere trovavano il modo di consegnargliele. Dopodiché le spacciavano agli altri detenuti. Non solo: da Rebibbia coordinavano anche l'acquisto di armi nel quartiere di Tor Bella Monaca, approfittando di alcuni permessi premio durante i quali pianificavano meglio la loro attività.

Le indagini partite dal ritrovamento di alcuni cellulari

Le indagini sono partite dopo che in alcune celle sono stati ritrovati dei mini cellulari. Dall'analisi dei tabulati e tramite delle intercettazioni telefoniche hanno scoperto che i detenuti comunicavano all'esterno del carcere con i familiari per coordinare lo spaccio di droga e gestire la compravendita delle armi. Alla fine delle indagini, sono scattate le perquisizioni: a Tor Bella Monaca sono state arrestate due persone trovate in possesso di un fucile modificato con una trentina di munizioni, oltre a diverse dosi di hashish e cocaina. Due donne sono state invece sorprese con delle compresse sublinguali che portavano ai compagni in carcere. Due persone sono state portate a Regina Coeli e a Civitavecchia, un'altra sta agli arresti domiciliari e un'altra ancora è stata sottoposta all'obbligo di firma.

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