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Sospeso il tassista che ha aggredito un 64enne davanti al figlio Down

Il tassista 37enne che mercoledì ha aggredito un 64enne davanti al figlio Down sarà sospeso dal servizio. Lo ha annunciato l’assessore alla Mobilità Guido Improta. L’aggressione era avvenuta in piazza Barberini, a Roma, perché il 64enne si era fermato nell’area di sosta dei taxi per andare a prendere delle medicine al figlio.
A cura di Francesco Loiacono
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Arrivano i primi provvedimenti per il tassista che mercoledì, in piazza Barberini a Roma, ha aggredito un uomo davanti al figlio Down, procurandogli le fratture del femore e dello zigomo e altre contusioni. Un'aggressione avvenuta perché l'uomo, il 64enne Antonio Cavallaro, si era fermato nell'area di sosta dei taxi per recarsi in farmacia e prendere alcune medicine per il figlio, affetto da sindrome di Down. Il 64enne aveva chiesto il permesso di fermarsi a un taxi parcheggiato davanti alla sua auto: per tutta risposta il guidatore, Marco M., 37enne che già un anno fa aveva preso a pugni un collega, lo ha scaraventato a terra senza che nessuno intervenisse.

Adesso il tassista, già rintracciato e denunciato, sarà sospeso dal servizio, come ha annunciato l'assessore comunale alla Mobilità Guido Improta: "È nostra intenzione applicare nei confronti del tassista le sanzioni più dure previste dal regolamento, cioè sospenderlo dal servizio". L'assessore ha poi spiegato che, fino a quando non ci sarà una condanna definitiva non sarà possibile procedere alla revoca della licenza: "Purtroppo dobbiamo tornare a ribadire l’urgenza di una modifica normativa in materia. Non possiamo più tollerare che alcuni personaggi, a volte noti e recidivi nei loro atteggiamenti violenti, siano paradossalmente tutelati da un quadro normativo che non opera sulla prevenzione di episodi come quello avvenuto in Piazza Barberini". Sul caso in questione Improta ha detto: "Soltanto dopo una condanna definitiva possono venir meno i requisiti di idoneità morale, unica ragione per procedere alla revoca dell’iscrizione al ruolo della Camera di Commercio, indispensabile per il rilascio della licenza".

La condanna dei sindacati

Dopo l'intervento del presidente dell'Associazione italiana persone Down di Roma, Giampaolo Celani, che si è detto "scioccato" per quanto accaduto, è arrivata anche la dura condanna dei sindacati Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi, Uil trasporti taxi, Ati taxi, Usb settore taxi e Associazione di tutela legale taxi. Una condanna accompagnata però da una critica al Campidoglio per la "latitanza nel contrastare qualsiasi forma di illegalità e abusivismo nel settore". Cosa c'entri con l'aggressione, però, non è chiaro.

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