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Sorelline bruciate vive: c’è un sospettato, campi rom passati al setaccio

Il lancio della molotov contro il camper su cui dormivano le tre sorelline potrebbe essere il risultato di una vendetta interna alla comunità nei confronti della famiglia delle bambine. Questa l’ipotesi degli investigatori. Il cerchio si starebbe stringendo in queste ore attorno a un sospettato.
A cura di Enrico Tata
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Polizia la campo rom di via Salviati
Polizia la campo rom di via Salviati

Forse una faida tra famiglie rom, uno scontro tra clan rivali. Nelle indagini sulla morte delle sorelline rom, bruciate vive mentre dormivano all'interno del loro camper a Centocelle, spunta la pista interna. Il lancio della molotov contro il mezzo, cioè, potrebbe essere il risultato di una vendetta della comunità rom nei confronti della famiglia delle tre bambine. La pista dell'odio razziale, tra l'altro, è stata già scartata dalle forze dell'ordine. È tra gli abitanti degli accampamenti romani che bisogna cercare il colpevole, sono sicuri gli investigatori. Ci sarebbe un sospettato: un giovane attorno a cui il cerchio si starebbe stringendo in questo ore, mentre le forze dell'ordine passano al setaccio i campi rom in cerca d'indizi e testimonianze utili.

Una pista, che i carabinieri stanno verificando in queste ore, porta addirittura alla vicenda della morte di Zhang Yao, la cinesina scippata e travolta da un treno mentre inseguiva i ladri vicino al campo rom di via Salviati. La famiglia delle sorelline, gli Halinovic, potrebbero avere avuto un ruolo nel riconoscimento dei tre nomadi arrestati e per questo sarebbero stati minacciati e cacciati da Salviati. Ma c'è anche un altro episodio finito sotto la lente degli investigatori: a fine gennaio, ricorda il Messaggero, tre rom furono arrestati nel campo della Barbuta, Ciampino. Da via Salviati gli Halinovic si trasferiscono a La Barbuta da alcuni parenti, ma dopo gli arresti abbandonano anche questo campo. Sconosciuti, per ora, i motivi. Il padre famiglia, Romano, la moglie Mela e gli 11 figli, tra cui le sorelline morte ieri notte, Elisabeth, Angelica e Francesca, vanno a vivere con il loro camper nel parcheggio del centro commerciale Primavera di Centocelle. Queste relazioni, complicate, tra la famiglia di Romano Halinovic e le comunità rom dei campi di via Salviati e di La Barbuta, stanno convincendo gli investigatori che, forse, il movente del terribile omicidio delle tre bambine potrebbe essere ricercato all'interno degli insediamenti nomadi romani.

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