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Smontato dopo sette mesi il maxi-palco sul Palatino, ma restano rifiuti e calcinacci

La denuncia del reparto Funzione Pubblica della Cgil Roma e Lazio: “Smontato il palco, restano le macerie (e i debiti) di Divo Nerone. A Vigna Barberini, nel cuore del Parco Archeologico Colosseo, i danni di un’opera rock iniziata male e finita peggio”.
A cura di Enrico Tata
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Dopo sette mesi a metà dicembre, come dimostrano le fotografie pubblicate dalla consigliera municipale Nathalie Naim, è stato smontato il maxi-palco del discusso spettacolo "Divo Nerone". Il palco, che si trovava sul Palatino ed era montato praticamente sopra il tempio di Eliogabalo, è stato rimosso, denuncia il reparto della Funzione Pubblica della Cgil, solo grazie all'interessamento del neonato ente che amministra il Parco del Colosseo, che ha pagato e disposto lo smontaggio dell'intera struttura. Il palco, si legge nella denuncia del sindacato, non avrebbe dovuto arrecare alcun fastidio all'area archeologica su cui insisteva e invece (come si può vedere nella foto) ha lasciato danni, muri sgretolati, la terrazza verde ridotta a un pantano fangoso e mucchi di spazzatura non rimossa.

Il 31 dicembre, denuncia ancora la Cgil, è scaduta la polizza assicurativa che avrebbe potuto ripagare eventuali danni provocati dal montaggio e dallo smontaggio del palco. Inoltre sarebbe scaduta anche la polizza che avrebbe permesso di pagare il lavoro dei dipendenti del Mibact impegnati nell'evento e infine la società che ha gestito lo spettacolo non avrebbe ancora versato i soldi, 250mila euro, per l'affitto dell'area in questione. "Se da un lato non possiamo che rimarcare le nostre critiche all’ex soprintendenza in merito alla gestione di questa vicenda, dall’altro diamo atto a chi ha mantenuto l’interim in questi mesi e ai funzionari che hanno dovuto affrontare questa eredità di aver gestito un errore passato. Nell’augurare buon lavoro alla nuova gestione del Parco Archeologico Colosseo appena insediata, ci aspettiamo per il futuro maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori e più rigore nella tutela di beni tanto preziosi per la Capitale", si legge nel comunicato-denuncia della Cgil.

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