Sicurezza a Roma, vertice con Alfano per misure straordinarie (ma i reati sono in calo)
Riunione straordinaria questa mattina del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza alla presenza del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Mentre in aula al Senato scoppiava la bagarre e la seduta veniva sospesa per l'assenza proprio da Alfano, che a riferire in aula sui fatti di Roma-Feyenoord ha mandato il vice Bubbico, in prefettura si discuteva della sicurezza nella capitale. Al vertice, arrivato dopo le polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico nella capitale, con Alfano presenti anche il questore Niccolò D'Angelo, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il sindaco Ignazio Marino.
Terrorismo: Roma sorvegliata speciale
Tante le proposte e le promesse uscite dall'incontro. Prima di tutto nella capitale arriveranno a Pasqua i tanto sbandierati 500 uomini in più per rafforzare le misure antiterrorismo, così da non distogliere polizia e carabinieri dal controllo del territorio. Alfano ha ribadito come Roma sia "la città numero uno in Italia dal punto di vista del rischio terrorismo", e proprio per questo è già operativo "un piano di prevenzione degli obiettivi sensibili con 1.136 persone impiegate. Avendo già un livello di allerta altissimo dopo i fatti di Parigi abbiamo lavorato con tutti i prefetti d'Italia per aggiornare e rivalutare la lista degli obiettivi sensibili e abbiamo rafforzato i dispositivi di tutela di alcune personalità e luoghi".
Reati in calo ma aumentano misure repressione
Nonostante gli allarmi e le continue polemiche dai dati forniti dal ministero dell'Interno i reati in città risultano in calo: nel 2014 rispetto al 2013 si sono registrati cinquemila reati in meno, più arresti, più denunce e beni sequestrati per 1,4 miliardi di euro. Eppure dal vertice sono uscite indicazioni da ‘tolleranza zero', a cominciare da un'annunciata legge nazionale contro l'accattonaggio e quella che Alfano ha definito come ‘carità molesta'. Alfano inoltre ha annunciato la volontà di impiegare "nel contrasto alla criminalità romana il reparto prevenzione crimine, nostre eccellenze a disposizione della nostra meravigliosa Capitale".
Cortei lontano dal centro storico?
Il vertice ha riaperto anche l'annoso problema dell'opportunità o meno di far svolgere le manifestazioni nel centro storico della città. "Forse dovremmo rivedere un attimo il vecchio protocollo che riguardava il transito per tutto il centro storico delle manifestazioni – ha dichiarato il questore D'Angelo – Roma è una città dove le tensioni sociali confluiscono tutte qui. A volte ci troviamo ad affrontare 6 cortei al giorno quindi un grosso impegno per le forze dell'ordine, tra cui anche manifestazioni spontanee che nascono senza preavviso costringendo le forze dell'ordine a recuperare energie e uomini". Mentre Alfano ha ribadito come se 2non è possibile comprimere le manifestazioni", si può però "lavorare sui percorsi perché il centro storico di Roma è un luogo sacro al mondo intero".