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Si spegne dopo 3 anni di coma Alberto Bonanni, il musicista pestato a Monti per futili motivi

Si è spento dopo 3 anni di coma il musicista Alberto Bonanno, in coma da tre anni dopo un brutale pestaggio subito il 26 giugno del 2011 a Rione Monti. La madre: “Non perdono chi lo ha ucciso”.
A cura di Valerio Renzi
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La sua storia commosse tutta la città e non solo. Era la sera del 26 giugno del 2011 quanto Alberto Bonanni, giovane musicista di 29 anni, venne avvicinato da un gruppo di sconosciuti a Rione Monti, una delle zone della movida della Capitale, e pestato brutalmente. Ora Alberto si è spento per insufficienza respiratoria nell'ospedale di Subiaco dopo tre anni di coma.

Alberto si trovava in giro con un gruppo di amici per le strade del Rione Monti, una sera d'estate come tante quando le strade si popolano di gente che cerca una di fresco e di divertimento. Ma Alberto e i suoi amici sarebbero stati troppo rumorosi così un gruppo di quattro giovani gli si avvicina e inizia l'alterco, trasformatosi in pochi secondi in un'aggressione violentissima. Alberto viene trasportato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Giovanni e, dopo 21 ore, entra in coma a causa di un terribile trauma cranico.

Per l'aggressione vengono fermati Massimiliano Di Perna, detto il "il Pittore", Gaetano Brian Bottigliero, Carmine D'Alise e Cristian Perozzi. I primi due hanno visto aumentare la loro pena da 9 a 13 anni e mezzo di carcere: la Procura di Roma ha trasformato l'accusa dal reato di lesioni gravissime a tentato omicidio. Mentre per gli altri due nel 2013 prima Corte d'appello di Roma ha confermato la condanna a 9 anni di carcere decisa dai giudici nel primo grado di giudizio. I funerali si svolgeranno a Roviano, nel paese dove Alberto era nato.

"Me l'hanno ammazzato, Alberto ha smesso di vivere quando è entrato in coma a 29 anni, poche ore dopo quella maledetta aggressione. Non hanno avuto pietà, l'hanno colpito anche con un casco in testa quando era già a terra. Sono i figli che dovrebbero assistere i genitori, non il contrario. Da quel giorno il mondo si è fermato", ha detto la madre di Alberto, Patrizia Bonanni a il Messaggero, per poi aggiungere "non perdono chi lo ha ucciso".

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