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Si prostituiva a 14 anni fuori al supermercato dove la madre e la nonna la facevano mendicare

Costretta a chiedere l’elemosina e poi a prostituirsi a 14 anni nel parcheggio di un supermercato, senza andare a scuola, cresciuta come una invisibile. La madre, la zia e la nonna ora dovranno rispondere dell’accusa di riduzione in schiavitù della minore.
A cura di Valerio Renzi
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Non solo non andava a scuola, ma era costretta fin dalla più tenera età a chiedere l'elemosina dalla nonna, la zia e la madre, e se i soldi che riportava indietro erano pochi arrivavano le botte. La vicenda, raccontata oggi da il Messaggero, è terminata con un'incriminazione per i parenti della minore, che aveva finire per prostituirsi fuori il supermercato dove chiedeva la carità quando aveva soli 14 anni, vigilata dai parenti.

Offriva di farsi toccare o di toccare i clienti che adescava nel parcheggio del supermercato in zona del Trullo, in cambio di 50 euro. Quanto necessario per tornare a casa senza rischio di essere picchiata. A salvarla una cliente del supermercato, che si è resa conto di quanto accadeva e ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine nell'inverno del 2015.

La ragazzina viveva nel campo rom di via Candoni, nonostante fosse di fatto invisibile, sottratta ad ogni censimento, allevata come una schiava senza essere iscritta neanche all'anagrafe.. E ora proprio i parenti della minore dovranno rispondere del reato di riduzione in schiavitù, mentre la giovanissima è affidata a una casa famiglia. A giudizio andranno la nonna, la madre e la zia.

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