Si dimette Maurizio Venafro: braccio destro di Zingaretti coinvolto inchiesta su appalti
Si è dimesso Maurizio Venafro, il capo gabinetto e fedelissimo del governato della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Da quanto si apprende da fonti di agenzia Venafro si sarebbe dimesso subito dopo aver appreso di essere indagato dalla Procura di Roma "in un'inchiesta relativa ad una gara d'appalto della Regione". A rendere nota la circostanza lo stesso Venafro nella lettera con cui rassegna le dimissioni e in cui aggiunge di essere "già comparso spontaneamente di fronte ai quali – spiega il dirigente – ho fornito tutti i chiarimenti". L'inchiesta in cui compare il nome di Venafro sarebbe connessa a Mafia Capitale e riguarderebbe l'appalto per il centralino unico di prenotazione, il reato ipotizzato è quello di turbativa d'asta.
Zingaretti ringrazia il suo collaboratore
Nicola Zingaretti ha risposto alla lettera di Venafro, apprezzando il gesto e ringraziando il suo collaboratore, ribadendo la sua fiducia che chiarirà la sua posizione. "Caro Maurizio, in questi anni ti ho voluto accanto a me perché conosco le tue capacità, la tua onestà e trasparenza. Con le tue parole e scelte, ti fai carico di un atto di grande responsabilità, non dovuto, di cui ti ringrazio; questo conferma ancora una volta la tua profonda sensibilità e il tuo rispetto nei confronti delle istituzioni che hai sempre servito con rigore, dedizione e intelligenza". "A testimoniarlo – scrive ancora Zingaretti – non ci sono solo io ma le migliaia di persone che in questi anni hanno avuto modo di conoscerti e apprezzare la tua professionalità e serietà. Il coinvolgimento in un indagine non può essere considerato in alcun modo come una condanna e non prevede alcun automatismo per chi ha cariche pubbliche e non ho dubbio alcuno che il proseguo delle indagini dimostrerà la tua totale estraneità ad ogni addebito e la correttezza delle tue azioni".
La lettera di dimissioni
Di seguito la lettera indirizzata Nicola Zingaretti in cui Venafro, da anni vicinissimo al numero uno della Pisana, ha rassegnato le sue dimissioni ‘irrevocabili'. Una scelta dettata, scrive, soprattutto dalla volontà di non arrecare intralcio al lavoro di Zingaretti e della sua maggioranza.
Alcuni giorni orsono, dopo aver appreso di essere formalmente indagato nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma in merito ad una gara d'appalto della Regione Lazio, sono comparso spontaneamente davanti ai Pubblici Ministeri che conducono l'indagine; ho fornito tutti i chiarimenti che mi sono stati richiesti ed ho dato ampia e utile collaborazione per una corretta ricostruzione dei fatti. Devo necessariamente prendere atto che la normale tempistica d'indagine, al netto di ogni retorico richiamo ad un'auspicabile rapidità, impone ai magistrati inquirenti di svolgere, con la necessaria attenzione, tutti i dovuti e complessi accertamenti; ciò è però (purtroppo) incompatibile con i tempi della politica, dell'informazione e, infine ma non per ultimo, con quelli della mia personale dignità. Non intendo, finché la mia posizione non sarà chiarita e chiusa con l'inevitabile archiviazione, conseguente alla mia estraneità ad ogni ipotesi d'accusa, parlare pubblicamente dell'indagine, dei fatti e delle ragioni che depongono per l'assoluta correttezza e trasparenza del mio operato. Il mio gesto è assunto, quindi, per permettere alla politica ed alla magistratura di fare il proprio lavoro senza condizionamenti reciproci, ed anzi in uno spirito di collaborazione che deve unire tutte le energie positive del nostro Paese. Venafro, nella sua lettera, sottolinea, inoltre, l'immenso lavoro di profonda riforma dell'organizzazione regionale portata avanti da me e da tutti noi fin dalle prime ore successive al nostro insediamento due anni fa e la necessità di proseguire l'opera di cambiamento radicale senza indugi od imbarazzi. Devi andare avanti, dovete andare avanti tu e la Giunta, senza indugio perché i cittadini del Lazio e non solo hanno bisogno di tutte le vostre energie e la vostra determinazione Io vi seguirò con affetto e vicinanza e tiferò per il cambiamento che tu hai annunciato e che, insieme, abbiamo cominciato. A presto per una nuova avventura.
M5s: "Non è un fulmine a ciel sereno"
All'attacco il Movimento 5 Stelle alla Pisana. "La notizia delle dimissioni di Maurizio Venafro da capo di Gabinetto di Zingaretti non è un fulmine a ciel sereno. E' un fatto grave, sul quale deve venire a riferire il presidente Zingaretti domani stesso in aula". Lo afferma in una nota, il capogruppo M5S al consiglio regionale del Lazio, Gianluca Perilli. "Annulli i suoi impegni istituzionali e venga a spiegarci quali iniziative intende intraprendere per salvaguardare la credibilità di una Regione già allo stremo – continua -, tra procedimenti di nomine dirigenziali annullati dal Tar, atti di riorganizzazione ospedaliera bocciati e dirigenti coinvolti in inchieste giudiziarie. Il capo di Gabinetto è un organo fiduciario, scelto personalmente dal presidente, quindi il gesto più opportuno sarebbe quello delle dimissioni dello stesso Zingaretti, per salvaguardare quel che resta della credibilità di questa amministrazione regionale".