Sgombero in via di Vannina: centinaia di migranti trasferiti in questura, si rischia nuova emergenza
Le forze dell'ordine sono intervenute questa mattina al civico 78 di via di Vannina dove, in uno stabile occupato e attorno ad una vera e propria discarica a cielo aperto, vivono centinaia di persone in condizioni drammatiche. Da quanto si apprende da attivisti e operatori umanitari, circa cento migranti sono stati prelevati e trasferiti nei vicini locali della questura in via di Tor Cervara. La zona è tutt'ora presidiata da un ingente spiegamento di forze dell'ordine, che stanno bonificando l'edificio e apponendo sigilli e filo spinato. Circa una ventina di migranti, che hanno mostrato di essere in regola con i documenti, sono entrati per recuperare i loro averi.
La polizia era già intervenuta in via di Vannina la scorsa estate, quando lo sgombero del palazzo aveva provocato una vera e propria emergenza umanitaria denunciata anche da Medici Senza Frontiere. Dopo quel primo sgombero l'edificio è stato poi rioccupato. Quello di via di Vannina è solo uno dei veri e propri slum nati ai bordi della città. Occupazioni informali dove vivono in tutto migliaia di persone, migranti e italiani, soprattutto sull'asse della Tiburtina, dove situazioni simili le ritroviamo nello scheletro dell'ex fabbrica di Penicillina e in via Costi. Insediamenti senza servizi e sostegno istituzionali, dove gli unici a intervenire sono associazioni e organizzazioni umanitarie.
"In questi mesi nessun intervento da parte delle istituzioni è stato effettuato. Né il Comune né Municipio si sono degnati di mettere in campo delle azioni per aiutare gli uomini e le donne lì presenti, non è stato effettuato neanche un censimento. – denuncia l'associazione Alter Ego, che quotidianamente si reca in via Vannina – Oggi arriva l'ennesimo sgombero. A conferma che, ancora una volta, si trattano problematiche sociali come mere questioni di ordine pubblico".