Sgombero Campo Zero occupato da estrema destra, sequestrate 143 bombe carta
Sono 143 le bombe carta confezionate artigianalmente, e attualmente al vaglio degli artificieri, che la digos ha sequestrato lo scorso 17 novembre durante lo sgombero di "Campo Zero", uno spazio sul lungotevere dell'Acqua Cetosa. Gli esplosivi erano stati occultati con accuratezza dentro buste di plastica e solo dopo un'accurata ispezione gli agenti le hanno rinvenute. Gli inquirenti presumono che gli artifizi fossero stati imboscati per essere utilizzati negli scontri con altre tifoserie e le forze dell'ordine, nei pressi del vicino Stadio Olimpico, dagli estremisti di destra accomunati anche dalla militanza allo stadio tra le frange più dure del tifo organizzato.
Lo stabile, che una volta ospitava l'Istituto Poligrafico, era stato ribattezzato dai militanti neofascisti "Campo Zero". Questo il comunicato con cui i militanti avevano rivendicato l'occupazione: “Prima che tutta Roma diventi come Tor Sapienza o Corcolle, rispondiamo con la militanza sociale. E non dimentichiamo che la povera signora Reggiani venne barbaramente assassinata da un immigrato proprio al di là del Tevere in mezzo al completo degrado. CAMPOZERO sarà:Cultura, Conferenze, Teatro, Cineforum, Sala Pc, Arte, Pittura. Palestra popolare, Squadra di Calcio sociale agonistica. Aggregazione, solidarismo, comunità. Tradizione, Identità, Popolo, Romanità, Rivoluzione”. Peccato che i militanti si erano scordati di annoverare tra le attività l'occultamento di ordigni rudimentali.
Tra i promotori dell'occupazione figura Giuliano Castellino, una lunga militanza a destra da Forza Nuova a Casa Pound, ora leader del Movimento Sociale Europeo. Lo spazio era già stato occupato nell'estate del 2013 sempre dal gruppo facente capo a Castellino, con il nome di "Circolo Poligrafico". La natura politica dell'occupazione era stata occultata in quell'occasione dall'apertura di un vero e proprio locale sulle rive del Tevere.