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Tensione tra senza casa e polizia fuori un palazzo vuoto: tafferugli, una donna ferita

Il blitz in via Mattia Battistini dove i senza casa hanno provato ad entrare in uno stabile al civico 466 di proprietà pubblica. Alcuni momenti di tensione con le forze dell’ordine, una donna è rimasta ferita a un braccio. A tentare il blitz molte delle famiglie sgomberate da via Cardinal Capranica a Primavalle.
A cura di Valerio Renzi
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Hanno tentato di "segnalare" uno stabile al civico 466 di via Mattia Battistini, alla periferia nord di Roma, molte delle famiglie sgomberate lo scorso 15 luglio da via Cardinal Capranica a Primavalle, al termine di un lungo assedio iniziato la notte precedente. Una protesta per denunciare una mancata risposta da parte delle istituzioni a chi si trova in una condizione di emergenza abitativa. Proprio mentre un gruppo manifestava in piazza Capecelatro per chiedere chiarezza sulla garanzia della continuità didattica nelle scuole dove erano iscritti per i minori sgomberati, un altro gruppo tentava il blitz scavalcando la cancellata del cortile dell'edificio da tempo abbandonato. Sul posto però già si trovavano alcuni uomini delle forze dell'ordine in borghese e si sono verificati alcuni momenti di tensione, durante i quali una donna è rimasta ferita a un braccio. La polizia ha spiegato di aver sventato un'occupazione, mentre i movimenti per il diritto all'abitare parlano di una semplice denuncia di uno stabile in stato di abbandono mentre c'è chi si trova senza la possibilità di avere un tetto sopra la testa.

Il palazzo si trova proprio di fianco agli uffici del XIV Municipio, è di proprietà di un privato a cui l'ente locale corrisponde un affitto per entrambi gli stabili che utilizza solo per metà. Una delegazione degli occupanti di via Cardinal Capranica e un'insegnante sono stati ricevuti dal Municipio. "Questo territorio è pieno di immobili vuoti – spiegano i Blocchi Precari metropolitani – Basterebbe poco per destinarne uno all'accoglienza delle famiglie sgomberate senza alternative, garantendo ai bambini e ai ragazzi la continuità didattica nelle scuole della zona e ai loro genitori di rimanere nel territorio dove da quasi vent'anni si sono radicati e vivono".

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