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Sfruttata come prostituta e costretta ad abortire: il racconto della ragazza nigeriana

La giovane ha viaggiato dalla Nigeria fino alle coste libiche dove si è imbarcata per Lampedusa. Una volta in Italia, dove sperava di trovare un lavoro, è stata sfruttata come prostituta in un appartamento all’Alessandrino, a Roma, gestito da una maman nigeriana.
A cura di Enrico Tata
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Riti Woodoo per legare la sua anima a quella dei suoi aguzzini e un viaggio terribile dalle coste libiche fino a Lampedusa su un barcone affollato. Sperava di avere un futuro in Italia, e invece, una volta a Roma, è stata sfruttata come prostituta e poi costretta ad abortire con cocktail di farmaci e alcolici dopo che era rimasta in cinta di un cliente. La ragazza, una giovane nigeriana, ha deciso di raccontare la sua storia alla polizia, che così è riuscita a sgominare una banda di trafficanti e sfruttatori di donne. La vittima si prostituiva in un appartamento dell'Alessandrino, a Roma, gestito da una signora nigeriana, ma altre case simili si trovavano in zona Flaminio e anche in provincia.

Gli agenti della II sezione criminalità straniera della Squadra mobile hanno arrestato sette persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione. La donna nigeriana dovrà rispondere anche di procurato aborto e rapina. Stando al racconto fornito agli investigatori, la ragazza è arrivata a Roma da un piccolo villaggio nigeriano, dove viveva con la sua famiglia, nella primavera 2013. I genitori le avevano pagato il viaggio, consegnando il denaro ai trafficanti, e lei sperava che in Italia potesse trovare un lavoro e avere una vita migliore. Già in Nigeria, però, la ragazza era stata sottoposta ad alcuni riti woodoo dai suoi parenti per essere vincolata ai suoi aguzzini e per costringerla ad onorare il debito. Con un autobus e poi in automobile è arrivata sulle coste della Libia, un soggiorno in una connection house con altre ragazze pronte a partire e poi un terribile viaggio in mare verso Lampedusa in un barcone carico di settanta persone. Una volta in Italia è stata portata a Roma e rinchiusa nell'appartamento della maman nigeriana. Da lì, quello che per la giovane doveva essere un viaggio per un futuro migliore si è trasformato in un incubo. Un brutto sogno da cui, forse, si sarebbe potuta liberare solo ripagando il debito con la maman attraverso prestazioni sessuali. Sconvolta dopo l'aborto clandestino, la ragazza ha deciso di raccontare tutto.

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