Sequestrati 16 milioni di beni ai ‘napoletani del Tuscolano’: “Proventi spaccio ed estorsione”
Carabinieri e Guardia di Finanza, questa mattina hanno eseguito la confisca di beni per 16 milioni a carico dei così detti ‘napoletani della Tuscolana". Un gruppo criminale che rappresentava una joint venture tra elementi della malavita locale e la Camorra. I beni mobili e immobili rappresenterebbero i proventi di una pluralità di attività criminali, a cominciare dal traffico di droga e dalle estorsioni. Il provvedimento è stato disposto dalla Direzione distrettuale antimafia.
Era il febbraio del 2015 quando venivano arrestate 49 persone, ritenute facente parte di un sodalizio criminale di tipo mafioso, volto traffico di stupefacenti, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi e riciclaggio. Di questi 10 sono stati colpiti oggi dai provvedimenti di sequestro, direttamente o tramite i loro familiari. si tratta di Antonino Calì, Adamo Castelli, Claudio Celano, Massimiliano Colagrande, Andrea Costantino, Danilo Livi, Emiliano Montali, Marco Pittaccio, Mariano Scatena, Ferdinando Silenti.
Il provvedimento di confisca riguarda 6 esercizi commerciali nella Capitale Roma, 12 società, 32 immobili, di cui 31 a Roma e provincia e uno a Isola di Capo Rizzuto, 74 rapporti finanziari/bancari e 16 veicoli. Valore stimato 10 milioni di euro. Sottoposti a sequestro anche 6 fabbricati, 1 società, 3 vetture a Giuseppe Criscuolo, pregiudicato napoletano appartenente al clan ‘Mariano', da tempo attivo nella capitale. Beni per un valore stimato di oltre 6 milioni di euro .