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Sequestrati 120.000 litri di gasolio di contrabbando diretto al mercato dei carburanti low cost

L’operazione della guardia di finanza di Roma ha portato anche al sequestro di 7 autocisterne di 50.000 euro in contanti. Scoperto anche un deposito dove il carburante illegale veniva stoccato alla periferia sud di Roma. Il gasolio entrava dalla Slovenia venendo spacciato per olio lubrificante.
A cura di Redazione Roma
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Dicevano di trasportare olio lubrificante, ma nelle cisterne in realtà si nascondevano 120.000 litri di gasolio di contrabbando fatto entrare dalla Slovenia in Italia, e destinato a rifornire gasolio a prezzi low cost. Il business illegale è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Roma, che ha arrestato questa mattina nove persone, tutte accusate di importazione e commercializzazione illecita di prodotti petroliferi. Le fiamme gialle hanno sequestrato anche 50.000 in contanti, sette autocisterne con cui il carburante veniva trasportato, oltre al gasolio di cui erano piene due autocisterne.

L'indagine è partita da un controllo sui prodotti sottoposti ad accise, durante il quale i militari hanno scoperto la truffa del carburante "camuffato" da gasolio denunciando a piede libero i quattro autotrasportatori che viaggiavano sui due mezzi con targa straniera. I successivi controlli nell'indirizzo di scarico delle due autocisterne hanno permesso ai finanzieri di scoprire un deposito di carburante di contrabbando, individuando alcune persone intente a travasare il gasolio all'interno di tre autocisterne con targa italiana, destinato al mercato nero del rifornimento.

"I militari estendevano i controlli presso le abitazioni di due dei soggetti coinvolti e rinvenivano circa 50.000 euro in contanti, corrispettivo dei carichi di gasolio, una macchina conta soldi e copiosa documentazione a conferma del consistente traffico di carburante proveniente dai paesi dell’est Europa. – si legge in una nota – L’attività svolta dai finanzieri capitolini si inserisce nel dispositivo permanente di contrasto dei traffici illeciti, e dei prodotti petroliferi in particolare, nonché alla più ampia tutela dell’economia legale attraverso il contrasto agli operatori scorretti che falsano la concorrenza del mercato". Ora l'inchiesta delle fiamme gialle punta a scoprire dove fosse diretto il carburante.

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