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Sequestrata sede di storica di CasaPound in via Napoleone III a Roma, pm indaga per odio razziale

La Procura della Repubblica di Roma, a conclusione di una indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, ha chiesto ed ottenuto dal Gip un sequestro preventivo della sede del movimento Casapound. “Un momento storico, una vittoria per la città”, ha twittato la sindaca Raggi.
A cura di Enrico Tata
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La procura di Roma ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale della Capitale il sequestro preventivo della sede di Casapound in via Napoleone III a Roma. È in corso la notifica del provvedimento, fa sapere la questura. Il decreto di sequestro è arrivato dopo un'indagine della Digos. I pm contestano a Casapound i reati di associazione a delinquere finalizzata all'istigazione all'odio razziale e occupazione abusiva di immobile. Sono indagati i vertici del movimento Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano.

Raggi: "Un momento storico, vittoria per la città"

"Un momento storico, una vittoria per la città", ha dichiarato la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Dopo sedici anni di occupazione ieri sera è arrivata la richiesta di sgomberare l'immobile e la notizia ha cominciato a filtrare dalle agenzie di stampa. Oggi è arrivata la conferma ufficiale da parte delle forze dell'ordine. "Se procederemo in modo ‘bipartisan' sugli sgomberi? C'è un elenco che ha la prefettura, che procede secondo il criterio degli immobili pericolanti o dei provvedimenti di sgombero. In questo caso la Procura si è mossa: noi diamo assistenza per assistere le fragilità che non hanno colore politico", ha dichiarato la prima cittadina nel corso di un'intervista a La7.

"La tolleranza e l'inerzia dimostrata dalle amministrazioni e dai suoi dirigenti nella gestione – del tutto carente ed omissiva – della vicenda immobiliare dello stabile appaiono del tutto ingiustificate e in contrasto con l'ordinamento", aveva dichiarato a fine marzo il procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, Andrea Lupi, nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Miur e Agenzia del Demanio sono state accusate di negligenza e inerzia. In altre parole chi avrebbe dovuto, negli anni, avviare le pratiche per riavere l'edificio, non le ha mai avviate e questo ha causato allo Stato un danno da oltre 4,5 milioni di euro.

Avviato l'iter di sgombero anche a Ostia

Nei giorni scorsi la sindaca Raggi aveva chiesto ai ministri della Difesa, Lorenzo Guerini, e a quello dell'Economia, Roberto Gualtieri, chiedendo proprio lo sgombero di due occupazioni di CasaPound. La prima è quella di via Napoleone III, nel cuore di Roma, e la seconda è in un complesso edilizio in via delle Baleniere ad Ostia. A Guerini la sindaca ha chiesto "di ripristinare la legalità negli immobili di Ostia di proprietà dell'Aeronautica Militare". Anche sul litorale è stato avviato l'iter di sgombero.

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