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La maglia del Cinema America ormai un obiettivo per l’estrema destra: terza aggressione in un mese

Un ragazzo è stato minacciato e preso a pugni mentre si trovava a un concerto di beneficienza a Frosinone. Francesco, 33 anni, ricercatore universitario, “è stato prima minacciata nei bagni poi inseguito e picchiato” perché indossava la maglietta del Cinema America.
A cura di Enrico Tata
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Aggredito un ragazzo che indossava la maglietta del Cinema America
Aggredito un ragazzo che indossava la maglietta del Cinema America

La terza aggressione in poco più di un mese. Tutti picchiati e insultati per un solo motivo: indossavano la maglietta del Cinema America. Prima, il 16 giugno scorso, quattro ventenni furono picchiati a Trastevere, qualche giorno dopo l'aggressione alla fidanzata del presidente dell'associazione Piccolo America, Valerio Carocci, e due giorni fa, nel corso dell'ultimo sabato di luglio, un ragazzo è stato minacciato e preso a pugni mentre si trovava a un concerto di beneficienza a Frosinone. Francesco, 33 anni, ricercatore universitario, "è stato prima minacciata nei bagni poi inseguito e picchiato. I tre aggressori, che ci riferiscono essere di estrema destra, oltre ad avergli strappato la maglia gli hanno rotto gli occhiali che indossava. Tutta la nostra solidarietà a Francesco. Nessun passo indietro". Con queste parole hanno denunciato il fatto, su Facebook, i ragazzi del Cinema America.

Francesco ha raccontato all'agenzia Ansa che l'episodio è accaduto intorno alle 22 di sabato: "Ho lasciato i miei amici per andare in bagno. In fila con me c'era un uomo sui 30. Non lo conoscevo e non aveva addosso simboli di estrema destra: un ragazzo ‘normale'. Non ha parlato di politica. Mi ha chiesto di levarmi la maglietta e di dargliela e io mi sono rifiutato. Mi sono allontanato per evitare che la provocazione degenerasse". Francesco scappa, torna al concerto, ma il ragazzo, insieme a due amici, lo raggiunge e lo aggredisce.

Zingaretti: "Smettiamola con ministro Interno che diffonde odio"

Secondo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e segretario nazionale del Partito democratico, il contesto, il clima nel quale si è consumata l'ennesima aggressione è responsabilità diretta di Matteo Salvini. Per il leader dem "bisogna  garantire sicurezza a tutti. Si rafforzino le forze dell'ordine pilastro della nostra democrazia che invece sono senza contratto di lavoro da oltre 200 giorni. All'alleanza dell'odio contrapponiamo l'alleanza delle persone perbene che credono in un futuro di sviluppo e solidarietà. Smettiamola con un ministro dell'Interno che diffonde l'odio".

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