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Scuole al freddo a Roma: “Temperature fino a 10 gradi, condizioni inaccettabili per fare lezione”

Diverse scuole al freddo a Roma. “Ci sono istituti che a causa del malfunzionamento della caldaia hanno aule con 9 gradi o 10 gradi, cioè condizioni assolutamente inaccettabili non dico per fare lezione, ma persino per mettersi a vedere un film”, spiega a Fanpage.it il professor Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi (ANP) del Lazio.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio
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In alcune scuole di Roma le aule sono letteralmente gelate, con i termometri che segnano temperature di diversi gradi al di sotto dei limiti prescritti dalla legge (18 gradi). "Ci sono istituti che a causa del malfunzionamento della caldaia hanno aule con 9 gradi o 10 gradi, cioè condizioni assolutamente inaccettabili non dico per fare lezione, ma persino per mettersi a vedere un film", spiega a Fanpage.it il professor Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi (ANP) del Lazio. All'appello dei dirigenti scolastici il Comune ha risposto fissando una riunione a fine novembre, che però non si è mai tenuta. "Avremmo chiesto soprattutto la situazione delle scuole romane e degli edifici dal punto di vista non solo strutturale, ma anche dal punto di vista della manutenzione ordinaria, come eventuali infiltrazioni, la situazione dei riscaldamenti. Il risultato è che non abbiamo ottenuto nulla, perché a tutt'oggi l'assessore Gatta non ci ha fatto sapere nulla su quando ci sarà l'incontro, quindi evidentemente starà aspettando che piova e succeda qualche cosa. Alla sindaca Virginia Raggi chiediamo di prendere in mano la situazione perché evidentemente l'efficienza di questo assessore non brilla".

La situazione in diverse scuole della Capitale è difficile. Dal punto di vista del riscaldamento, spiega il professore, "un certo numero di istituti ha delle difficoltà con gli impianti termoelettrici e termoidraulici, nel senso che si tratta di caldaie vecchie e malfunzionanti che ogni tanto si interrompono". A questo potrebbe aggiungersi il fatto che solitamente nel periodo delle vacanze di Natale gli impianti centralizzati, per risparmiare, vengono spenti e riaccesi solo poche ore prima dalla ripartenza delle lezioni. "Questo magari lasciando al freddo preside e impiegati, ma è stato sempre così, con tutti i sindaci. Al rientro dalle vacanze lo scorso anno i  riscaldamenti furono aperti il pomeriggio precedente la riapertura delle scuole, le classi erano diventate aule frigorifero, con 5, 6 o 7 gradi. Noi avremmo chiesto anche quest'anno all'assessore Gatta che ci fosse l'accortezza di accendere almeno due giorni prima i termosifoni  e verificare l'efficienza degli impianti termoidraulici. Purtroppo tutto questo è saltato perché l'assessore non ha ritenuto opportuno riceverci", ha concluso Rusconi.

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