Sculture astratte tra le meraviglie di Roma antica: l’arte “dialoga” ai Mercati di Traiano
“La terra è la materia più interessante con cui abbiamo a che fare. Essa ci appare ora sofferente, ora infuriata, ora rinascente. Io cerco di esprimere questi stati della natura”. Descrive così le sue opere, lo scultore Bruno Liberatore, protagonista di un'esposizione che, dal 14 dicembre, arricchirà i mercati di Traiano. Saranno venticinque le sculture, anche di grandi dimensioni, di Liberatori, una delle personalità più originali sulla scena della scultura italiana contemporanea, a dialogare con le antiche murature della via Biberatica e nelle tabernae dei mercati, in una collocazione suggestiva. Composizioni astratte che evocano associazioni con la natura viva, immaginata non come sfondo di un evento ma come stessa “sostanza di scultura”.La mostra si intitola “Bruno Liberatore. Sculture in dialogo ambientale con i Mercati di Traiano”. Le opere più suggestive sono quelle di grandi dimensioni, che offrono ai visitatori "un impegnato dialogo ambientale e avvolgono in misteriosa densità di suggestioni fra corposità e paesaggio urbano".