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Scissione sardine Roma, attivisti contro Stephen Ogongo: “Ci ha bannato dal gruppo Facebook”

Annunciata la scissione da Bologna, il portavoce delle sardine romane Stephen Ogongo sta ricevendo le critiche di alcuni attivisti che lamentano di essere stati bannati dal gruppo Facebook da 145mila utenti. “Un uomo solo al comando è inaccettabile, uscite dal gruppo” scrive una delle coordinatrici Barbara Linardi.
A cura di Alessia Rabbai
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Le sardine romane protestano contro il fondatore del gruppo Facebook Stephen Ogongo: "Ci ha bannato, un uomo solo al comando è inaccettabile". Un dissapore che arriva in concomitanza con il post che annuncia la scissione dalle sardine di Bologna guidate da Matteo Santori criticato per il suo incontro con con Luciano Benetton e Oscar Farinetti al Fabrica, il centro di formazione per comunicatori fondato dalla famiglia Benetton. Una goccia che, spiegano gli scissionisti, "ha fatto traboccare il vaso". Di stamattina il post comparso sulla bacheca di Barbara Linardi, una delle coordinatrici delle sardine romane, così come tanti attivisti, ha criticato pubblicamente il comportamento di Ogongo: "Un gruppo di 145.000 membri (-2000 da ieri a oggi) in mano all’uomo solo al comando è inaccettabile. Cosa ne farà?". Linardi ha spiegato: "Non ha mai nominato un altro amministratore nonostante gli fosse da più parti richiesto". E ha aggiunto, invitando le sardine romane a seguire le iniziative su un altro gruppo e pagina: "Cerchiamo di riparare al danno uscendo dal gruppo ed invitando gli amici a fare lo stesso".

Le sardine di Roma si staccano da Bologna

Ad annunciare la scissione tra le sardine di Bologna e Roma il portavoce Stephen Ogongo. Una foto quella tra il leader bolognese e gli imprenditori, che ha scatenato molte polemiche: da ora in poi il gruppo romano andrà avanti per la sua strada da solo, lamentando inoltre, un problema di democrazia nel gruppo nazionale che non lascerebbe spazio agli attivisti. "L'incontro che i fondatori delle sardine hanno avuto con Luciano Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l'ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane – si legge nel post pubblicato da Ogongo – Da questo momento le sardine di Roma non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando. Le sardine di Roma ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale. Affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli".

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