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Scattava foto hard con il selfie stick: tra le vittime anche Virginia Raggi

Scattava foto e video hard ai fondoschiena di turiste e cittadine romane nei luoghi simbolo della Capitale. Il responsabile è un informatico di 40 anni dei Castelli Romani, condannato ieri a un anno e quattro mesi di carcere per violenza sessuale.
A cura di Enrico Tata
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Selfie stick
Selfie stick

Si aggirava come un semplice turista per le vie e le piazze più famose di Roma, da piazza Navona a Fontana di Trevi. Lì scattava fotografie che sembravano innocui ritratti simili a quelli di migliaia di visitatori che affollano ogni giorno i monumenti della Capitale. E invece, con il selfie stick puntato sempre in basso, realizzava scatti e video hard di fondoschiena femminili. Secondo quanto scrive Adelaide Pierucci sul Messaggero, tra le sue vittime c'era anche la sindaca Virginia Raggi. Il responsabile è un informatico di 40 anni dei Castelli Romani, condannato ieri a un anno e quattro mesi di carcere per violenza sessuale. La sentenza è arrivata dopo un procedimento con il rito abbreviato (e quindi con sconto di un terzo sulla pena).

In almeno un'occasione non si sarebbe accontentato soltanto di uno scatto. Due anni fa davanti a Fontana di Trevi palpeggiò una thailandese residente a Roma. I poliziotti lo bloccarono, guardarono sul suo smartphone e trovarono non solo il video di quel palpeggiamento, ma altri 45 filmati dello stesso tipo e tutti registrati in quella giornata. Tra le vittime, come detto, ci fu anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Il pm chiese l'arresto e il trasferimento in carcere, ma il gip optò per un più lieve obbligo di dimora presso il paese di residenza. Là, in un piccolo paese dei Castelli, lontano dai turisti e dai monumenti, avrebbe avuto molte difficoltà a reiterare il reato. Non poté più andare a Roma e fu costretto a firmare tutti i giorni in caserma. Il pm aveva chiesto per lui 4 anni e otto mesi di carcere.

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