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Sara Roncucci, morta dopo un’operazione per perdere peso: respinta la richiesta di archiviazione

Respinta la richiesta d’archiviazione delle indagini per la morte di Sara Roncucci, la 31enne di Latina deceduta il 27 dicembre 2016 a Bergamo dopo quasi quattro mesi di agonia a seguito di un intervento chirurgico di bypass gastrico. Sul caso è aperta un’inchiesta per omicidio colposo che vede indagate 25 persone, medici e infermieri di tre strutture sanitarie.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto dal profilo Facebook di Sara Roncucci
Foto dal profilo Facebook di Sara Roncucci

La richiesta di archiviazione delle indagini sulla morte di Sara Roncucci, avanzata dal pubblico ministero, è stata respinta. Questa la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bergamo, Bianca Maria Bianchi, che “alla luce delle risultanze del procedimento”, come scrive nel suo decreto, ha ritenuto che la richiesta “non sia condivisibile”, fissando l'udienza in Camera di Consiglio per martedì 27 febbraio 2018. Sul decesso di Sara Roncucci è aperta un'indagine per omicidio colposo che vede indagate 25 persone, personale sanitario appartenente a tre diverse strutture ospedaliere. La donna, che era residente a Latina, è morta il 27 dicembre 2016 dopo quasi quattro mesi di agonia a seguito di un intervento chirurgico di bypass gastrico.

Muore a 31 anni dopo un'operazione per perdere peso

Sara è morta a 31 anni lasciando il marito e due figli piccoli. Il calvario della donna è iniziato il 2 settembre del 2016, quando si è sottoposta a un intervento per perdere peso all'ospedale "Le Scotte" di Siena. Dimessa dopo una settimana è tornata a casa e ha accusato gravi dolori addominali accompagnati da vomito. Trasportata all'ospedale di Latina è stata dimessa e le sono stati prescritti alcuni antidolorifici, senza ulteriori approfondimenti. Dopo pochi giorni è tornata in ospedale ma questa volta le sue condizioni sono precipitate velocemente: è andata in arresto cardiaco e i medici sono costretti a rianimarla, scoprendo una grave emorragia addominale provocata dalla rottura di uno dei punti del bypass gastrico. Dopo essere stata posta in coma farmacologico, il 18 ottobre viene sottoposta ad una nuova operazione per ripristinare la canalizzazione gastrica e dopo un mese di riabilitazione viene dimessa. Il 7 dicembre Sara viene trasferita in una struttura del Bergamasco specializzata in riabilitazione neurologica, dove la situazione precipita fino al decesso per arresto cardiaco.

Inchiesta per omicidio colposo: indagate 25 persone

I parenti hanno deciso di sporgere denuncia e la procura di Bergamo ha di conseguenza aperto un fascicolo per omicidio colposo: sono state sequestrate le cartelle cliniche in tutte le strutture sanitarie dove la donna è transitata e indagati 25 tra medici e infermieri le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti: "In sostanza – recita la perizia – si deve concludere che il sospetto diagnostico del fatto settico fu posto, ma poi non furono poste in essere in modo completo tutte le misure raccomandate per contrastarne l'evoluzione. Inoltre, quando alle 12.32 fu manifestato un aggravamento del quadro clinico, non risultano essere stati messi in atto dei provvedimenti diagnostico-terapeutici tempestivi e incisivi”. Dunque, si rilevano “scostamenti rispetto alle linee guida e alle buone pratiche raccomandate dalla comunità scientifica e incongruenze rispetto alla gestione sanitaria attesa, che avrebbe dovuto essere più serrata e tempestiva. Un'ipotetica, diversa gestione del caso avrebbe probabilmente consentito di evitare l'arresto cardiaco, che diede luogo alla grave sofferenza encefalica e alla vicenda clinica che ne conseguì, e che si concluse con il decesso della paziente”.

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