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San Lorenzo: dietro gli spari in pieno giorno un regolamento di conti mafioso

Lo scorso 3 dicembre l’agguato in pieno giorno in via dei Falisci nel cuore di San Lorenzo. Cinque colpi di pistola vengono esplosi verso il pregiudicato Giuseppe Restuccia, che rimane solo lievemente ferito. Gli inquirenti ipotizzano che dietro il tentato omicidio ci sia un regolamento di conti di stampo mafioso.
A cura di Valerio Renzi
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Lo scorso 3 dicembre in via dei Falisci nel quartiere di San Lorenzo, in pieno giorno vengono esplosi cinque colpi di arma da fuoco. Il destinatario dei proiettili era Giuseppe Restuccia, siciliano di 51 anni che, resosi conto di quanto sta accadendo si mette a correre venendo colpito da un solo colpo al fianco. Restuccia è da tempo noto alle forse dell'ordine, condannato in passato per associazione di stampo mafioso, il suo nome viene fatto da uno dei pentiti che ha portato all'operazione "Alba Nuovo" contro i clan che prosperavano sul litorale romano. Per il collaboratore di giustizia da Restuccia molto vicino al boss della camorra Michele Senese. E proprio in relazione a Senese spunta ancora fuori il nome di Restuccia: il boss avrebbe pagato dei medici per ottenere un certificato di incompatibilità carceraria, gli stessi medici a cui si sarebbe rivolto Restuccia per ottenere lo stesso servigio. Secondo gli inquirenti dietro l'agguanta ci potrebbe essere proprio un regolamento di conti mafioso.

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