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San Lorenzo, Claudia Pratelli denuncia aggressione razzista: “In 10 insultavano una ragazza”

L’assessore alla Scuola del III Municipio racconta a Fanpage.it di aver assistito ieri sera a un’aggressione razzista: in dieci si sono scagliati contro una venditrice ambulante. Quando Claudia Pratelli e il suo compagno si sono mezzi in messo sono stati a loro volta minacciati e insultati. “È la sensazione di rabbia, frustrazione e paura che voglio raccontare – spiega – C’erano quasi cento persone in quel locale e a discutere con quei violenti eravamo in due”.
A cura di Alessia Rabbai
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Claudia Pratelli, assessore alla Scuola in III Municipio, ha denunciato di aver assistito ieri sera a un'aggressione razzista poco dopo la fiaccolata organizzata in ricordo di Desirée Mariottini. Si trovava a cena insieme al suo compagno, quando è intervenuta per difendere una giovane donna, una venditrice ambulante, attaccata da alcune persone mentre provava a vendere delle collanine ai clienti dei tavolini esterni di una pizzeria soprattutto per il colore della sua pelle. "Ho subito un'aggressione razzista. Non sarà né la prima né l’ultima ma c’ero, è stata violenta e ho sperimentato su di me che vuol dire essere investiti da insulti e minacce e aver paura di uscire da un locale", ha spiegato Pratelli.

"Ho sentito delle grida e ho chiesto cosa fosse successo, alcune persone sedute ai tavoli non hanno risposto, credo perché spaventate, mentre un gruppo di circa dieci ragazzi e qualche donna visibilmente su di giri hanno detto che la venditrice ambulante ha insultato dei clienti", racconta. Poco distante, la ragazza, di circa 20 anni, sola e terrorizzata, ha raccontato un’altra storia: l’hanno insultata e lei ha risposto a tono, da lì le minacce. L'esponente della giunta Caudo a quel punto ha provato a tranquillizzarla, ha prenso le sue parti, diventando così il bersaglio del gruppo: "Mi hanno detto di finirla di ‘coccolarmi la negra', altrimenti avrebbero picchiato il suo compagno".

"Loro non so umani”, "i negri sono infami di merda”, “l’Italia agli italiani”, alcune delle frasi urlate in mezzo alla strada, poi la polizia chiamata da un gruppo di ragazzi per placare gli animi. Ma la brutta avventura della giovane esponente della giunta Caudo e del suo compagno non è finita: "Le stesse persone che ci hanno aggrediti, una volta sedata la discussione, si sono appostate lì a pochi metri, ci hanno aspettato per circa un’ora fuori dal locale. La nostra fortuna è stato quel gruppo di ragazzi che aveva chiamato la polizia, se ne sono accorti loro, ci hanno avvertiti e scortati al motorino. Non se ne sono andati finché non siamo saliti in sella. A loro va un grazie enorme".

"È la sensazione di rabbia, frustrazione e paura che voglio raccontare – spiega Pratelli a Fanpage.it – C’erano quasi cento persone in quel locale e a discutere con quei violenti eravamo in due. Quasi cento persone e in pochi (ma fondamentali) ci hanno aiutato attivamente. Molti ci sostenevano, ne sono convinta, ma avevano paura di prendere parola o esporsi. Magari perché vivono lì e hanno paura di ritorsioni". "San Lorenzo è il quartiere dov'è stata violentata Desirée, e c'è una comunità giustamente incazzata e ferita, ma purtroppo sulla tragedia e sul dolore c’è chi cerca di sciacallare per fare propaganda razzista".

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