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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

San Basilio, smantellato call center della coca: tra loro Pirino, già in carcere per omicidio Sacchi

Il ragazzo faceva parte dell’organizzazione con sede a San Basilio che consegnava direttamente la droga a domicilio. Sette arresti all’alba ordinati dalla Direzione distrettuale antimafia per quello che era un vero e proprio call center della cocaina, operativo in tutta Roma. L’operazione della Guardia di Finanza è scattata alle prime ore del mattino.
A cura di Natascia Grbic
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È scattato questa mattina all'alba il blitz dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma nei confronti di sette persone accusate di aver costituito un vero e proprio ‘call center' della cocaina. Tra questi, anche Paolo Pirino, il giovane in carcere per l'omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti al John Cabot Pub la notte tra il 22 e il 23 ottobre. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Secondo quanto emerso dalle indagini l'organizzazione, con base a San Basilio, riceveva gli ordini via telefono da centinaia di clienti, dopodiché la cocaina gli veniva portata direttamente a casa dai pusher. Non solo vendita diretta su strada quindi, ma anche consegne a domicilio per chi non voleva arrivare fino a San Basilio per acquistare la cocaina.

Paolo Pirino, in carcere per l'omicidio Sacchi

Paolo Pirino è accusato di omicidio in concorso insieme a Valerio Del Grosso e Marcello De Propris per l'omicidio di Luca Sacchi. Il personal trainer 24enne è stato freddato con un colpo di pistola alla testa la notte tra il 22 e il 23 ottobre durante una compravendita di droga sfociata poi nel sangue. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Pirino e Del Grosso avrebbero provato a rubare i 70mila euro contenuti nello zainetto di Anastasiya Kylemnyk (fidanzata di Sacchi) che servivano per acquistare quindici chili di marijuana. Pirino ha colpito la ragazza con una spranga, Sacchi ha provato a difenderla e Del Grosso gli ha sparato in testa. L'arma gli era stata fornita da Marcello De Propris, altro pusher di San Basilio: un mese dopo, anche lui è stato arrestato e accusato di omicidio in concorso con i due.

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