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Salvini sicuro di vincere, ma non ha ancora il candidato per strappare Roma a Virginia Raggi

“È chiaro che vinceremo le prossime elezioni a Roma”, ha detto Matteo Salvini dal palco del teatro Italia, dove ieri è cominciato ufficialmente l’assalto leghista al Campidoglio. Ma è anche chiaro ed evidente che l’ex ministro dell’Interno un candidato sindaco ancora non ce l’ha.
A cura di Enrico Tata
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Matteo Salvini
Matteo Salvini

"È chiaro che vinceremo le prossime elezioni a Roma", ha detto Matteo Salvini dal palco del teatro Italia, dove ieri è cominciato ufficialmente l'assalto leghista al Campidoglio. Ma è anche chiaro ed evidente che l'ex ministro dell'Interno un candidato sindaco ancora non ce l'ha. È vero che i sondaggi, praticamente tutti, sono dalla sua parte: a Roma, se si votasse oggi, vincerebbe quasi sicuramente il centrodestra. Ma per il momento l'identikit del possibile nuovo o nuova prima cittadina è ancora misterioso, come del resto, però, è un ‘mister x' anche il candidato del centrosinistra e dei 5 Stelle.

Giorgia Meloni, fronte centrodestra, continua a smarcarsi dalla possibile investitura ed è anche comprensibile, perché preferirebbe attendere una poltrona di peso in un eventuale nuovo governo ‘nero-verde', invece di impegnarsi in prima persona in un compito difficilissimo, forse il più difficile nel panorama politico italiano. Può darsi anche, però, che gli equilibri nell'alleanza tra Lega e Fratelli d'Italia facciano si che il candidato romano possa essere indicato dal partito di Meloni. Come del resto è già accaduto alle elezioni regionali: in Emilia la Lega ha più voti e ha scelto il candidato, in Campania e in Calabria dovrebbe indicarlo Forza Italia. A Roma dove Meloni, per ora, è più forte, potrebbe spettare a lei la scelta.

Da Giulia Bongiorno ad Antonio Rinaldi: ieri sul palco tutti i possibili candidati

Dall'ex ministra Giulia Bongiorno alla deputata romana Barbara Saltamartini, dal professor Antonio Rinaldi, eletto all'Europarlamento, al capogruppo in Campidoglio Maurizio Politi, dal coordinatore romano Claudio Durigon a quello regionale Francesco Zicchieri. Sul palco del teatro Italia si sono alternati al microfono tutti gli esponenti locali del Carroccio e possibili candidati a sostituire Virginia Raggi a palazzo Senatorio. Quasi un provino, una verifica sulla loro efficacia comunicativa in una possibile campagna elettorale. E nessuno, in realtà, sembra essere stato promosso a pieni voti. L'avvocato Bongiorno ha indugiato sulle difficoltà burocratiche della Capitale, peraltro smentite dall'amministrazione per quanto riguarda il caso specifico, mentre Rinaldi ha immediatamente messo le mani avanti dicendo che il suo intervento sarebbe durato poco per lasciare spazio al leader Salvini: "Sono un romano doc, e mi vergogno di questa città, ci dobbiamo riprendere la regione, la città, l'Italia. Ci dobbiamo riprendere le chiavi di questa città, che è nostra". Non ha suscitato particolari entusiasmi neanche l'intervento di Saltamartini, mentre Maurizio Politi, giovane consigliere e capogruppo, si sta ritagliando sempre più spazio all'interno dell'universo locale del Carroccio, ma è difficile che Salvini decida di puntare su di lui.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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