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Sabato il Roma Pride 2019: orari e percorso del corteo

Il prossimo 8 giugno il Roma Pride invaderà nuovamente le strade della Capitale italiana. Il corteo, organizzato dal Circolo Mario Mieli, si svolgerà sabato e partirà alle 16 da piazza della Repubblica.
A cura di Enrico Tata
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Roma Pride 2018
Roma Pride 2018

Cinquant'anni dopo i moti di Stonewall del 1969, quando la comunità Lgbt di New York si ribello e a 25 anni dai primo Pride italiano che si tenne a Roma nel 1994, il prossimo 8 giugno il Roma Pride invaderà nuovamente le strade della Capitale italiana. Il corteo, organizzato dal Circolo Mario Mieli, si svolgerà sabato e partirà alle 16 (l'appuntamento è per le ore 15) da piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza della Madonna di Loreto percorrendo molte strade del centro storico di Roma.

Il percorso del Roma Pride 2019

Il documento politico del Roma Pride 2019

QUESTO (NON) È UN DOCUMENTO POLITICO

Il primo Pride fu rivolta.

Ce l’hanno insegnato le ragazze dello Stonewall Inn.

Quel giorno del ‘69 abbiamo rialzato la testa e non siamo più tornate indietro.

Sappiamo da dove veniamo, sappiamo cosa vogliamo.

Sogniamo una società diversa, libera e laica, un mondo nuovo e possibile.

Siamo ovunque. Siamo persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, queer, intersessuali, asessuali, non binarie, genderfluid, drag queen e drag king, siamo tutte le favolose identità di una comunità variegata. Siamo persone non bianche, sierocoinvolte, povere, persone con disabilità, sex worker, migranti, rom, sinti e caminanti.

Vogliamo tutto, pretendiamo l’impossibile e lotteremo per ottenerlo.

Sappiamo che la lotta per la libertà di essere ciò che vogliamo è una lotta collettiva.

Siamo al fianco di tutte le persone oppresse, emarginate e discriminate per cambiare un sistema politico ed economico che punta a dividerci e a metterci gli uni contro gli altri.

Siamo parte del movimento femminista, per un mondo senza prevaricazione e violenza maschile.

Siamo trans-femministe, perché i nostri corpi sono tutti giusti e vanno tutelati, i tentativi di patologizzarli e inscatolarli in categorie predefinite no.
Siamo antifasciste, perché il nemico cambia volto ma non il suo bersaglio: noi.

La nostra idea di società non ha muri né confini e si fonda sulla libertà di movimento per chiunque.

Crediamo nella cooperazione, nel pacifismo, nella solidarietà tra popoli e persone.
La politica è partecipazione dal basso. Attraverso un’alleanza tra tutte le persone escluse
vogliamo costruire comunità egualitarie e solidali in cui nessuna persona venga lasciata indietro.

La nostra casa è il mondo intero, le nostre relazioni e le nostre famiglie sono tante, diverse e non possono essere ignorate. Per noi la genitorialità è una scelta che deve essere accessibile e che non si basa esclusivamente sul legame biologico: è un percorso di amore e un’assunzione di responsabilità che devono essere legalmente riconosciuti a prescindere da orientamento sessuale e identità di genere dei genitori e dal modo in cui le figlie e i figli vengono al mondo.

Per noi famiglia significa crescere, imparare, divenire, autodeterminarsi.

Le nostre famiglie sono anche i luoghi in cui scegliamo di vivere, quelli in cui lottiamo quotidianamente, gli spazi sociali autogestiti, le comunità a cui apparteniamo, le persone che ci circondano e con cui instauriamo rapporti paritari e di reciproco aiuto.

Le nostre vite valgono. Vogliamo piena tutela per la nostra salute e libero accesso alle cure e ai farmaci necessari a un’esistenza felice e dignitosa.
Crediamo sia necessario lavorare e lottare per difendere il nostro pianeta, la casa in cui viviamo, e difendere i beni comuni.

Vogliamo conoscere e comprendere il mondo, per costruirne uno migliore, nuovo, più grande attraverso saperi liberi e istruzione gratuita e di qualità.

Siamo la speranza di un domani di giustizia sociale,

siamo il megafono di tutte le persone invisibili,

siamo l’imprevisto di una Storia già scritta da altri e che vogliamo cambiare.

Vogliamo decidere sui nostri corpi, sui nostri desideri e sulle nostre vite.

Sogniamo una rivoluzione possibile.
L’8 giugno torneremo ad invadere le strade di Roma.
Sappiamo da dove veniamo, sappiamo cosa vogliamo: nostra la storia, nostre le lotte.

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