Ritrovati ori rubati Museo Valle Giulia: “mandante” del furto una ricca signora russa

Un furto spettacolare, avvenuto nel giorno di Pasqua del 2013, quando un gruppo di ladri, passamontagna calato sul volto, fece irruzione nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia portando via la "Collezione Castellani": famosi ori e raffinati gioielli, realizzati nell'800 dalla nota dinastia di orafi, con materiale ritrovato negli scavi etruschi e romani. Il commando entrò asce alla mano per forzare porte e teche e, dopo aver rinchiuso i guardiani in una stanza, agirono "accecando" le telecamere di sorveglianza grazie ad un gran numero di fumogeni. Dopo tre anni ora quegli 23 su 27 gioielli sono stati recuperati grazie all'impegno dei carabinieri dei Beni Culturali e sono pronti a tornare nelle loro teche a Valle Giulia, come ha sottolineato il ministro Dario Franceschini festeggiando il ritrovamento.
Dietro il furto ci sono una ricca signora russa, la committente, e un antiquario romano che ha avuto il ruolo di mediatore. Ma l'affare sfumò all'ultimo momento, forse per la troppa attenzione mediatica e la donna russa fu identificata quasi subito, fermata a Fiumicino mentre stava per salire su un aereo destinazione San Pietroburgo: in borsa il catalogo dei gioielli Castellani e le foto della sala da dove erano stati rubati, con tanto di particolari del sistema di sorveglianza. A quel punto i ladri si erano rivolti ad altri ricettatori.
"Ottimo ed efficiente lavoro quello dei carabinieri dei Beni culturali che hanno recuperato gli ori della Collezione Castellani, rubati dal Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. – ha sottolineato Franceschini – Le forze dell'ordine hanno svolto come sempre al meglio il loro servizio. Il furto delle opere d'arte oltre a essere un danno per la collettività è un vero e proprio furto di identità e di storia".