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Rubano statuette ‘pagane’ e le gettano nel Tevere: lo sfregio degli ultracattolici alla ‘pachamama’

Alcuni ultraconservatori cattolici hanno rubato una statuetta che simboleggiava per l’appunto la madre terra e l’hanno gettata nel Tevere. L’idolo, che raffigurava una donna incinta, era stato portato dagli indigeni che partecipano in questi giorni al Sinodo per l’Amazzonia nella chiesa di Santa Maria Traspontina in via della Conciliazione a Roma.
A cura di Enrico Tata
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rubano idoli pagani e li gettano nel Tevere
rubano idoli pagani e li gettano nel Tevere

Uno sfregio alla ‘pachamama', che in lingua quechua significa Madre terra, la divinità venerata dagli Incas e ancora oggi dai peruviani. Alcuni ultraconservatori cattolici hanno rubato una statuetta che simboleggiava per l'appunto la madre terra e l'hanno gettata nel Tevere. L'idolo, che raffigurava una donna incinta, era stato portato dagli indigeni che partecipano in questi giorni al Sinodo per l'Amazzonia nella chiesa di Santa Maria Traspontina in via della Conciliazione a Roma. L'intera scena è stata ripresa dagli attivisti e postata su Youtube. In America Latina e in particolare in Perù la Madonna è molto spesso raffigurata come una montagna, che simboleggia, prima che Maria, proprio la madre terra. Nelle chiese cattoliche peruviane, inoltre, ci sono molti simboli che si rifanno al concetto di ‘pachamama', divinità per gli Incas, ma anche, tuttora, per i loro discendenti.

"È una bravata, abbiamo già detto che quelle statue rappresentava la vita, la fertilità, madre terra, è un gesto che contraddice lo spirito di dialogo che dovrebbe sempre animare tutti. È stato un furto forse si commenta da solo", ha commentato il prefetto del dicastero vaticano per la comunicazione Paolo Ruffini. Le statuette rubate sono state tutte gettate da Ponte Sant'Angelo." Sappiamo che alcune cose nella storia possono avere tante interpretazioni, anche nelle chiese puoi trovare cose che vengono dal passato, ma credo che la statua banalmente rappresentasse la vita, e basta, mentre andarci a vedere simboli di paganaesimo sia un vedere male dove il male non c'è. Questo è il pensiero di Paolo Ruffini, non del prefetto o del presidente del dicastero", ha precisato ancora Ruffini.

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