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Roma, vigili urbani bloccano la città: “Noi non siamo corrotti”

I “guanti bianchi” sono in agitazione dalle 11 di questa mattina. Sono contrari alla decisione del comandante Clemente che ha proposto la rotazione degli incarichi per combattere la corruzione. “Il Comandante deve chiederci scusa”, spiegano i vigili.
A cura di Enrico Tata
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"Non siamo corrotti, Clemente chieda scusa perché ha offeso 6.170 famiglie", gridano i vigili urbani della Capitale. Protestano contro la decisione del comandante Raffaele Clemente, anticipata in un'intervista, di ruotare gli incarichi per combattere la corruzione. Per questo i “guanti bianchi” di Roma si sono riuniti in assemblea alle 11 in via della Consolazione. Fino alle 17 di questa sera non sarà assicurato il controllo del traffico. La riunione è stata indetta dai sindacati della municipale Cgil, Cisl e Uil per protestare proprio contro Clemente. “Siamo offesi dalle parole del nostro comandante che in una recente intervista, annunciando la rotazione di agenti e funzionari, ha fatto passare il Corpo come un ammasso di corrotti", spiega Frano Cirulli, responsabile Uil della polizia municipale di Roma. "Perché non ha spiegato che, invece, applica una legge nazionale del governo Monti che riguarda tutti i dipendenti pubblici? Un comandante dovrebbe difendere i propri agenti, altrimenti diventa impossibile lavorare. Se il primo a infangarci è lui siamo ancora di più a rischio aggressioni. La rabbia è tanta non siamo dei corrotti”, conclude Cirulli.

Secondo i sindacati, alla protesta di oggi hanno partecipato circa 4mila vigili, con un'adesione quasi del 100 per cento. E sono pronti anche a scioperare e a scendere in piazza. Intanto a breve sarà avviata una raccolta firme degli appartenenti al Corpo della polizia locale di Roma Capitale da inviare al presidente della Repubblica, al ministro dell'Interno, al questore e al prefetto e al sindaco di Roma, con la quale si chiederà l'allontanamento del comandante Raffaele Clemente e dalla vice comandante Raffaella Modafferi. "Quest'assemblea è un atto simbolico di sfiducia di tutti i vigili urbani che oggi gridano all'unisono ‘Clemente non sei il nostro comandante' ",è il commento di Francesco Croce, sempre della Uil.

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