Roma, uccide la moglie e minaccia il suicidio: “Non volevo che soffrisse”
Ha ucciso la moglie soffocandola e poi ha chiamato i carabinieri, minacciando il suicidio. Assume contorni più chiari quanto accaduto ieri sera a Roma, in zona San Giovanni. I militari dell'Arma erano intervenuti in un appartamento in via Albalonga 23 su richiesta di un uomo, il 64enne Valter Pancianeschi. In casa avevano trovato il corpo senza vita della moglie, la 66enne Paola Adiutori, e il marito che minacciava il suicidio puntandosi un coltello alla gola. Sono stati un biglietto trovato in casa e le parole che l'uomo ha continuato a ripetere ai carabinieri a permettere di ricostruire la tragedia: il marito ha ucciso la moglie soffocandola perché, a suo dire, non riusciva più a vederla soffrire per la forte depressione di cui soffriva. Poi, appunto, avrebbe meditato di suicidarsi. I carabinieri sono riusciti a tranquillizzarlo, lo hanno disarmato e portato in caserma. Ai militari continuava a ripetere: "Ho ucciso mia moglie e adesso mi ammazzerò". Parole che aveva vergato anche su un biglietto che i carabinieri hanno trovato in casa della coppia, che non ha figli: "Scusate, dovevo farlo. Non volevo che soffrisse". L'idea iniziale era forse quella di togliersi la vita dopo aver avvisato i carabinieri affinché ritrovassero il suo cadavere e quello della moglie. La donna sarebbe stata strangolata, come confermato dall'assenza di segni apparenti di violenza all'esterno: sarà l'autopsia a confermarlo.